Achammer: «Sulla seconda lingua esperimenti solo alle superiori»

Il 28enne di Vandoies non è laureato e ritiene che i giovani dovrebbero sapere meglio l’italiano «Ma si impara anche nei centri giovanili. Il prossimo passo? La competenza primaria sulla scuola»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Il nuovo assessore provinciale alla scuola tedesca Philipp Achammer è di Vandioies, ha 28 anni, e anche per una questione generazionale, sull’immersione linguistica è più aperto di Sabina Kasslatter Mur che per anni si è battuta con malcelata ostinazione a tutela della madrelingua. «Ma non parlatemi di esperimenti alle medie e alle elementari: lì la madrelingua tedesca viene comunque prima di tutto. Siamo una minoranza e come tale ci comportiamo», precisa Achammer. L’ex segretario organizzativo della Svp, che ha un rapporto stretto con Kompatscher, non si è ancora laureato, ma la questione non lo imbarazza più di tanto. «Mi manca qualche esame per concludere giurisprudenza ad Innbruck, ma questo non mi impedisce di avere un’idea precisa sulla scuola nel suo complesso».

Partiamo dall’immersione linguistica. La scuola tedesca, in questi anni, è rimasta indietro rispetto a quella italiana. Non crede?

«In realtà la scuola tedesca, a luglio, si è dotata di un regolamento che disciplina l’intera materia, mentre quella italiana non mi risulta che abbia fatto altrettanto».

Per gli italiani l’insegnamento veicolare della seconda lingua (Clil) è però una realtà da tempo.

«Sì, ma non possiamo ridurre tutto al Clil (Content and language integrated learning, termine creato nel 1994 e sinonimo di immersione linguistica ndr). La scuola tedesca ha avviato una decina di progetti nei centri urbani, alle superiori, sul cui esito ci pronunceremo solo a tempo debito. Gli studenti di quarta e quinta, che stanno seguendo questo metodo, sono soddisfatti. Ma è presto per tirare le somme».

Elementari e medie resteranno comunque sempre escluse?

«Sì, certo. D’intesa con il Pd il punto di riferimento sarà comunque sempre l’articolo 19 dello Statuto di autonomia. Nessun cambio di rotta, dunque».

Un assessore provinciale unico alla scuola sembra davvero impensabile.

«Per adesso lo è. Nelle realtà urbane, come testimonia Bolzano, sarebbe anche possibile mentre in quelle rurali è impensabile. Ma non c’è solo il Clil per imparare bene l’italiano o il tedesco».

E dove si impara la seconda lingua se non a scuola?

«Ci sono i centri giovanili, lo scambio di docenti, i progetti extrascolastici e lo sport. Per apprendere la seconda lingua, che tutti dovrebbero conoscere meglio, serve solo la mentalità giusta. È innanzitutto una questione di approccio».

Che idea ha, ad esempio, degli scambi linguistici tra adolescenti?

«Assolutamente positiva. Stiamo pensando di potenziarli soprattutto nella zona dell’Euregio coinvolgendo, oltre al Tirolo, anche il vicino Trentino. I ragazzi devono poter conoscere da vicino i loro coetanei che vivono nelle province limitrofe».

Ci sono scuole tedesche, in Alto Adige, nelle quali si impara persino la chimica in inglese. Con l’italiano non sempre c’è stato lo stesso approccio.

«Invece è esattamente lo stesso. Ma solo alle scuole superiori. È li che i ragazzi, una volta appresa la madrelingua, possono e devono fare il salto di qualità con italiano e inglese, con la consapevolezza che più lo sanno bene e maggiori chance avranno di trovare il lavoro che fa al caso loro».

È vero che la Klotz non ha gradito la sua nomina all’assessorato alla scuola e alla cultura tedesca?

«Sì, è vero. Non appena il presidente Kompatscher ha diffuso la lista delle competenze ha subito storto il naso e fatto un comunicato stampa per sottolineare come fosse in pericolo l’apprendimento della madrelingua. È il gioco delle parti della politica e lo accetto come tale».

Ma perché Südtiroler Freiheit ha così paura di Achammer assessore alla scuola?

«Perché ad un incontro con gli studenti, una volta, ho affermato pubblicamente di essere a favore di una serie di esperimenti sul Clil. Ma solo alle superiori. Questo è bastato per innescare la miccia. Nel mio partito, questo è vero, sono in ogni caso tra i più aperti a riguardo».

Quale sarà il suo primo obiettivo da assessore?

«Ottenere la competenza primaria sulla scuola. E il Pd si è già detto d’accordo».

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