Bolzano

Addio a Benedetti, vigile di quartiere dal cuore d’oro

Lutto nella polizia locale. Maurizio, 63 anni, «era un esempio di passione e dedizione»


Massimiliano Bona


BOLZANO. Polizia locale in lutto a Bolzano per la prematura scomparsa di Maurizio Benedetti, 63 anni, vice sovrintendente che si era fatto apprezzare come vigile di quartiere a Oltrisarco ma anche come agente motociclista e per i corsi di educazione stradale con molti ragazzi che avevano imparato ad apprezzarlo per la passione che sapeva mettere anche nelle piccole cose.

La notizia ha letteralmente sconvolto i colleghi, che pur sapendo della malattia che lo aveva colpito confidavano in una lenta ripresa. Tra l’altro Benedetti era arrivato, quasi, alla fine della sua vita lavorativa e a gennaio sarebbe andato in pensione.

«Ci ha sempre colpito per la sua grande umanità - spiegano alcuni vigili in lacrime - e per la dedizione alla causa. Sebbene non vivesse a Oltrisarco era solito partecipare, fuori servizio, alle assemblee di quartiere. Era davvero impossibile non volergli bene». Il comandante della polizia locale Fabrizio Piras, che lo aveva conosciuto appena, ha subito capito che questo lutto ha segnato l’intero corpo.

«Sono rientrato al Comando dopo una riunione fuori sede. L’atmosfera era cupa, c’era un gran silenzio. Ho trovato colleghi appartati con gli occhi lucidi, non il solito dinamismo sommato, a volte, allo stress. Mi hanno subito spiegato che è venuto a mancare il vice sovrintendente Maurizio Benedetti. Sono qui da poco, non lo conoscevo bene. Solo una telefonata per ringraziarlo della disponibilità sempre dimostrata, anche e soprattutto nei momenti difficili e spesso anche fuori servizio. Non lo conoscevo, ma adesso lo conosco, attraverso il dolore e lo smarrimento di chi ha condiviso con lui tanti anni, attraverso il vuoto che lascia qui nel Comando della polizia municipale, attraverso i colleghi che gli vogliono bene. Si, adesso conosco Maurizio Benedetti».

Lascia la moglie Silvia Toselli - che gestisce la gioielleria Bonaldi assieme alla sorella Elena - e i figli Davide (23) e Luca (20), che studiavano rispettivamente fisica e ingegneria biomedica. «È sempre stato vicino ai cittadini - ricorda Elena Bonaldi - e badava a trovare una soluzione ai problemi di ciascuno. Maurizio e mia sorella hanno sempre vissuto in simbiosi e affrontavano assieme piccole e grandi cose. Hanno cresciuto due figli stupendi di cui sono sempre stati, giustamente, orgogliosi. Ci mancherà tantissimo».













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