Addio a Pizzinini, signora della Ladinia

Insegnante e storica presidente dell’Union Generela, ha sempre lottato per difendere la sua gente, la lingua, le tradizioni


di Ezio Danieli


BADIA. È morta ieri Hilda Pizzinini, la grande donna della Ladinia. Il prossimo mese avrebbe compiuto 81 anni. Il funerale sarà celebrato lunedì alle 14 a Badia partendo dall'hotel Serena di Pedraces. Stasera e domani alle 19.30 è prevista la recita del rosario.

Se n'è andata lasciando la Ladinia nel dolore. L'anno scorso aveva festeggiato gli 80 anni assieme ai suoi cari, "ma mi hanno fatto piacere gli auguri che ho ricevuto dai miei ex allievi a scuola", aveva detto. Sì, perché Pizzinini è stata una donna di scuola. Ha insegnato prima a San Cassiano e poi a Badia per 25 anni, meritandosi i complimenti dei tanti che, grazie a lei, sono cresciuti.

Ma Hilda ha avuto un ruolo determinante nello sviluppo della Ladinia. "Ero a scuola, alle Magistrali di Merano, e mi sentivo isolata con le mie compagne ladine: parlavano solo italiano e tedesco. Una volta a casa per le feste di Natale ho chiesto alla mamma di parlare o tedesco o italiano. Ricordo quello che mi disse: con i tedeschi parli il tedesco, con gli italiani in italiano. Ma qui a casa continui a parlare ladino perché è la nostra lingua”.

E così ha fatto. Nacque subito l'Unione dei maestri ladini, cui seguì la Union Generela dei Ladins, di cui Hilda è stata a lungo presidente. Per diventare poi presidente onoraria. "L'impegno è sempre stato lo stesso - amava ripetere - valorizzare questo popolo, la sua lingua, le sue tradizioni, la sua cultura". Grande cultura, quella ladina, che si incunea tra le cinque vallate di Val Gardena, Badia, Fassa, Livinallongo e del Cadore, raggruppando 30 mila persone. Grande cultura, nonostante la storia, tra cui si insinuano due guerre mondiali, l’abbia sempre vista sconfitta; nonostante Austria, Germania e Italia abbiano cercato di scarnificare il tessuto culturale, per utilizzarlo come cuscinetto che oliasse le frizioni tra le etnie principali. Ma grazie all'Union Generela e all'impegno di Pizzinini qualcosa si è mosso. "La Ladinia ha saputo conquistare lo spazio che merita ed ha avuto ampi riconoscimenti. Ma bastano? Il problema - diceva Hilda Pizzinini - è che noi ladini rischiamo di addormentarci sugli allori. Penso alla nostra lingua per fare un solo esempio: dobbiamo continuamente aggiornarla tenendo presenti i vari nomi che sono ormai di uso comune: non li possiamo usare soltanto in italiano, in tedesco o, peggio ancora, in inglese. Ecco questo è uno sforzo in più che dobbiamo fare se davvero vogliamo sopravvivere. Ne abbiamo passate tante nel corso degli anni. Stavolta serve il nostro impegno: gli aiuti fanno sempre piacere se vengono ma il problema è soltanto nostro. Sarebbe un guaio addormentarsi un'altra volta". Battagliera come sempre, Hilda Pizzinini ha lottato per la sua Ladinia fino all'ultimo.













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