Aeroporto, un bando per le quote di Abd

È il preludio all’uscita della Provincia. Il patrimonio netto è di 38 milioni: a stabilire il valore sarà una società di consulenza


di Massimiliano Bona


BOLZANO. La giunta provinciale, alla fine, è stata di parola. E ha indetto il bando per determinare il valore delle quote di Abd, la società di gestione dell’aeroporto. Si tratta del preludio all’uscita dell’ente pubblico e si parte da un patrimonio netto di 38 milioni di euro. È evidente che a queste cifre non si farebbe avanti nessuno e pertanto il compito dell’advisor scelto dalla Provincia sarà quello di determinare una somma coerente con il valore di mercato della società (pubblica al 100 per cento). Una società, lo ricordiamo, per la quale lavorano 26 addetti, che sanno bene di non avere il posto garantito per il futuro. «Da quanto mi risulta - ha spiegato ieri la presidente di Abd Astrid Kofler, che in questi mesi si è data molto da fare per garantire il funzionamento dello scalo - si sono già fatte avanti diverse società di consulenza di livello internazionale». La Provincia ha indetto un bando pubblico e i termini, per farsi avanti, scadranno nella prima decade di aprile. Non appena sarà determinato il valore di mercato di Abd la Provincia indirà un bando dal quale sarà finalmente possibile capire se ci sono o meno cordate di imprenditori (locali e non) interessate a gestire lo scalo e a ripristinare voli di linea. In questi mesi Enac è rimasto alla finestra in attesa di capire la nuova strategia della Provincia sull’aeroporto dopo la clamorosa bocciatura - con il referendum di giugno - al piano di rilancio dello scalo. Di sicuro il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher non asseconderà le richieste dei Verdi, che anche di recente avevano proposto di «ridurre il più possibile il traffico aereo (anche declassificando lo scalo) e se possibile di chiudere l’aeroporto». A questo riguardo il direttore generale dell’Enac è stato chiaro: «La metodologia per selezionare il contraente non può che essere la gara pubblica europea. Fino ad oggi abbiamo avuto delle esperienze coronate da un successo. Tutti gli aeroporti che non sono nel piano nazionale hanno comunque sempre un interesse regionale e lo Stato non abdica dalla sua funzione di regolazione».













Altre notizie

Attualità