Affare Benko, la Procura chiede gli atti in Austria

Il pm Igor Secco ha avviato accertamenti sulla condanna subìta a Vienna Verifiche sul rispetto della normativa europea. Il sindaco: «Tutto regolare»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Per il momento si tratta solo di un accertamento preliminare. La Procura della Repubblica ha però deciso di ottenere documentazione certa sulla condanna subìta Oltrebrennero dal magnate austriaco Renè Benko con ipotesi di accusa assimilabili alla corruzione così come prevista e perseguita dal codice penale italiano.

Il pubblico ministero Igor Secco ha chiesto copia ufficiale della sentenza alla Corte d’appello di Vienna. Secondo le notizie diffuse dalla stampa austriaca Benko sarebbe stato condannato in via definitiva ad un anno di reclusione con la sospensione condizionale. Il magistrato bolzanino ha anche chiesto copia degli incartamenti relativi alle indagini svolte nell’ambito della stessa vicenda dalla Guardia di Finanza di Milano per una presunta evasione fiscale dello stesso imprenditore austriaco.

Si tratta di un accertamento prelimininare che potrebbe preludere ad una verifica sulla legittimità dell’iter sinora seguito dall’amministrazione comunale nel recepire le proposte per un intervento di riqualificazione urbana dell’aria di via Alto Adige, viale Stazione e via Garibaldi. In sostanza nel mirino c’è la proposta avanzata dall’imprenditore austriaco di realizzare il nuovo centro commerciale per il quale lo stesso Benko si è detto pronto ad investire 200 milioni di euro. La magistratura ha avviato accertamenti preliminari sul conto dell’imprenditore perchè intende verificare se, anche nella fase della semplice proposta progettuale, l’amministrazione pubblica bolzanina avrebbe avuto l’obbligo di attuare la normativa europea anti corruzione, tenendo dunque subito conto della condanna subìta da Renè Benko in Austria. Si tratta di una tesi sostenuta a gran voce nelle scorse settimane dal consigliere comunale Guido Margheri che sul punto aveva richiamato l’attenzione della giunta con una specifica interrogazione. Non va però dimenticato che dopo la condanna in Austria René Benko ha ritenuto opportuno lasciare la guida della «Signa», la società che ha progettato e proposto il nuovo centro commerciale nel centro storico di Bolzano. In effetti dalla scorsa estate Benko non è più nè rappresentante legale nè amministratore delegato anche se la sua presenza nella società viene ancora segnalata alla guida del consiglio di vigilanza. In Comune a Bolzano in giunta si dicono tutti tranquilli, per primo il sindaco Luigi Spagnolli che ritiene assolutamente giusto che la Procura faccia tutti gli accertamenti che ritiene opportuni. «La Procura faccia quello che è suo dovere fare - commenta il sindaco - dato che è stata espressa da più parti la perplessità in ordine ai requisiti dell’imprenditore Benko, la Procura è deputata ad effettuare questo tipo di verifiche ed è giusto che le faccia». «Per quanto ci riguarda - puntualizza ancora il sindaco - penso che le proposte vadano sempre approfondite e valutate.

Il meccanismo della legge non prevede vincoli nell’analizzare una proposta e nella stesura dell’atto preliminare in base al quale arrivare al bando di gara. Francamente non vedo problemi per il Comune per andare avanti nell’ottica dell’interesse della città. Poi se un imprenditore possa avere o meno il diritto ad instaurare un rapporto economico con l’amministrazione pubblica saranno le autorità competenti a stabilirlo».

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