Agenzia entrate, primo passo verso la provincializzazione

Autonomia finanziaria, vertice a Roma per attuare il memorandum Letta-Durnwalder Palazzo Widmann: «Per iniziare chiediamo il finanziamento delle agenzie fiscali»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Primo passo verso la provincializzazione delle agenzie fiscali. Si è tenuto ieri a Roma al ministero degli Affari regionali il primo vertice con i tecnici della Provincia di Bolzano e di Trento. È l’avvio della trattativa finanziaria promessa dal premier Enrico Letta nella visita a Bolzano il 5 agosto. Il memorandum firmato quel giorno prevede una serie di impegni. Quello impostato ieri è il primo risultato, il più facilmente concretizzabile. Bolzano e Trento hanno chiesto di farsi carico dei costi sostenuti dallo Stato per le agenzie fiscali sul territorio, come a Bolzano già accade con la convenzione Rai e il conservatorio.

I tecnici della Ragioneria generale dello Stato e degli Affari regionali (presente anche Mauro Bonaretti, capo di gabinetto del ministro Graziano Delrio) hanno accettato di aprire la discussione su questo punto. Lo riferisce il direttore della ripartizione Finanze Eros Magnago: «Iniziamo a parlarne, ed è positivo. I dirigenti ministeriali si sono presi l’impegno di riconvocarci a fine mese e per quella data dovrebbero avere acquisito le cifre sui costi effettivi di questi uffici». Si tratta delle Agenzie delle entrate, del demanio, del territorio e delle dogane. L’obiettivo di Palazzo Widmann è ottenere anche le relative competenze. .

Prudente il commento del presidente Luis Durnwalder al termine dell’incontro: «Non c’è ancora nulla di concreto, ma è importante che ci sia la disponibilità del governo a trattare. I tempi sono stretti, perché dobbiamo preparare il bilancio provinciale per il 2014. Un primo risultato dovrebbe quindi arrivare al più presto». Farsi carico del finanziamento dei servizi statali fa parte della strategia provinciale per uscire dalla situazione di tagli e riserve all’erario che ha avuto il proprio apice con il governo Monti (la stima è di 450 milioni). Riassume Magnago: «Il bilancio provinciale è bloccato per centinaia di milioni. La Provincia chiede di avere certezza della propria disponibilità finanziaria, visto che anche l’Accordo di Milano non è servito. Come è sempre stato detto dalla giunta, la Provincia farà la propria parte nel risanamento dei conti nazionali, ma chiede di poter decidere come». Nel vertice di ieri è stato ribadito che Bolzano chiede di arrivare alla definizione della cifra dovuta dalla Provincia al risanamento. «Ai dirigenti abbiamo ricordato che sommando tutte le voci Bolzano sta contribuendo più delle ricche regioni del nord», riferisce Magnago. Una volta definita la cifra «dovuta» dalla Provincia, potrà iniziare la trattativa sulle modalità con cui verrà corrisposta. La proposta resta, come detto, l’assunzione di nuove competenze. Sullo sfondo infine, l’obiettivo più ambizioso, l’autonomia fiscale. Nel corso del mese di settembre saranno programmati incontri tecnici con la Ragioneria generale dello Stato per definire la partita degli arretrati relativi alle quote variabili e al gettito riscosso fuori dal territorio. Un ulteriore incontro con la Ragioneria generale dovrà approfondire il nuovo modello proposto dalle Province per la determinazione del concorso delle stesse al risanamento finanziario dello Stato e agli obiettivi di perequazione e solidarietà. È stato toccato ieri anche il tema dell’Imu. Le Province di Bolzano e Trento non sono citate nel decreto sull’Imu che prevede compensazioni ai Comuni per i mancati introiti. Riferisce Magnago: «Ciò può essere dovuto al fatto che la Provincia ha la competenza primaria sulla finanza locale. Ai dirigenti ministeriali abbiamo però ricordato che ci sono 40 milioni accantonati di maggior gettito Imu rispetto all’Ici e che sarà necessario sbloccarli. Ci hanno risposto che se ne rendono conto».

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