Aggredisce impiegata, dirigente sospeso
Il provvedimento dell’Asl: via dal lavoro (senza stipendio) per un mese e mezzo. La donna ha presentato una denuncia
BOLZANO. Un dirigente Asl sospeso dal servizio un mese e mezzo, senza stipendio, perché ritenuto responsabile di aver aggredito fisicamente una collega e di averle stretto le mani al collo, rischiando di soffocarla. Il tutto al termine di una violenta lite per motivi di lavoro, sfociata in una denuncia presentata dalla donna in questura. Lo racconta Michele Buonerba - segretario Cisl - che parla di un episodio grave ed inaccettabile che vede per l’ennesima volta vittima una donna. Marco Cappello, direttore Ripartizione legale dell’Azienda sanitaria, ricorda che i procedimenti disciplinari sono coperti da assoluta riservatezza e non commenta. Il fatto si è verificato circa due mesi fa all’ospedale di Bolzano, all’interno dell’Ufficio refertazioni esami patologici, quando un funzionario ha prima insultato e poi messo le mani al collo ad un’impiegata, al termine di una furibonda.
La donna - che aveva già avuto pesantemente a che dire nei mesi precedenti con lo stesso superiore - terrorizzata per aver rischiato di essere strangolata - è corsa al Pronto soccorso sotto choc dove i medici le hanno riscontrato evidenti lividi al collo.
Buonerba dice che l’aggressione poteva tranquillamente essere evitata: «L’impiegata ci ha chiesto aiuto più e più volte, perchè già oggetto di un’altra sfuriata, sempre per colpa della stessa persona, e noi avevamo già segnalato la cosa ma i vertici non hanno mai fatto niente per evitare che la situazione degenerasse. Avevamo infatti chiesto che la signora venisse trasferita ad “altra zona operativa”. Richiesta caduta nel nulla. Nessuno ci ha ascoltato e questo è il risultato».
Ed il segretario va oltre: «Ad aprile 2015 Cisl ha istituito il servizio tutela dal disagio lavorativo, che potremmo anche definire anti-mobbing. Seguiamo circa una trentina di casi l’anno, metà dei quali interessano l’Asl, con vicende che coinvolgono soprattutto paramedici ed amministrativi. Purtroppo si tratta di dati alti che ci fanno pensare. Perchè vedete... quando il sistema gerarchico non funziona a dovere, si creano inutili tensioni ed esplode il mobbing che può anche estremizzarsi come è successo in questo caso». E come mai accade? «Accade quando i dirigenti non sono all’altezza del compito che è stato loro assegnato. Perchè se vuoi evitare che le questioni si incancreniscano devi saper decidere. Devi agire subito, prendere posizione, non è possibile temporeggiare e lasciare i dipendenti in balìa degli eventi. In questo caso bisognava trasferire l’impiegata ad altra zona operativa. Come avevamo chiesto. Ma non è stato fatto. L’Asl ha sbagliato».