Agricoltura «hi-tech» a Vadena, 50 milioni per laboratori e scuola

Entro l’estate la Provincia appalterà i lavori per il recupero dell’areale dove sorgeva il maso Stadio Al posto della necropoli previsti locali per il Centro sperimentale di Laimburg e gli studenti della Lub


di Massimiliano Bona


VADENA. In un periodo di vacche magre come questo un appalto da 38 milioni di euro (seguito nell’arco di pochi mesi da altri due da 4,1 e 6,86 milioni) non può certo passare inosservato, anche perché i fondi - per un totale di 50 milioni di euro - sono destinati interamente alla zona di Laimburg, nel Comune di Vadena, dove un tempo sorgeva la più importante necropoli tra l’Adige e il Piave. «Realizzeremo - spiega il vicepresidente della giunta provinciale Hans Berger - una cittadella hi-tech per l’agricoltura, un comparto che attende da anni investimenti di una certa portata in ambito scolastico ma anche nel settore della ricerca. Il Centro sperimentale di Laimburg e la facoltà di agraria della Lub lavoreranno gomito a gomito nella speranza di riuscire a brevettare una nuova varietà di mela senza dover pagare in eterno pesanti royalties a francesi, olandesi e via dicendo».

La demolizione. Dei lavori di demolizione dell’ex maso Stadio, vecchia sede dell’Istituto psichiatrico, si è occupata la Unirock di Bolzano per un importo di 1,14 milioni. Al posto della vecchia struttura per malati di mente saranno costruiti i laboratori per l’Istituto di Laimburg e la scuola agraria di Laives. I lavori sono stati eseguiti con grande cautela e comunque sotto la supervisione della Sovrintendenza ai beni archeologici in quanto l’area è considerata particolarmente interessante sotto il profilo archeologico.

Gli appalti. Proprio la settimana scorsa l’assessore provinciale Florian Mussner ha illustrato tempi e modalità di realizzazione dei lavori a Vadena. Il progetto più importante riguarda il recupero dell’areale di maso Stadio, la costruzione di laboratori per il Centro sperimentale, di officine per l’azienda agricola e di strutture per le scuole professionali e la facoltà di agraria della Lub. Il progetto esecutivo è in attesa di approvazione e l’appalto dei lavori, per 37,987 milioni di euro, è previsto entro l’estate 2012. L’opera sarà conclusa nel 2015. Il secondo appalto, che prevede una spesa di 4,139 milioni di euro, riguarda la costruzione di una centrale termica con impianto pilota per la gassificazione della biomassa e di una rete per la fornitura di calore per tutta l’area attualmente occupata dall’azienda provinciale. Il progetto è in fase di valutazione, i lavori dovrebbero iniziare entro l’anno e concludersi entro il 2014. Il terzo appalto, per 6,86 milioni di euro, riguarda il rifacimento delle officine ma i lavori saranno realizzati solo dopo l’ampliamento di maso Stadio. Sempre nel Comune di Vadena, anche se non nel settore agricolo, la Provincia ha affidato la progettazione esecutiva per il contestato poligono interrato in località Monte: costo 3,5 milioni. I lavori dovrebbero concludersi in linea teorica nel 2013. Il tutto fa parte della recente intesa tra Stato e Provincia.

La necropoli. Il territorio di Vadena è particolarmente importante dal punto di vista archeologico, come conferma il sindaco Alessandro Beati. «In questa zona, lungo il corso dell’Adige, nel tratto tra Bronzolo e Ora e ai piedi del Monte di Mezzo, si trovava un’antica necropoli. Il valore di questo sepolcreto di urne non consiste solo nel fatto di essere stato uno dei primi siti preistorici della regione ad essere portato alla luce (attorno al 1850). Non ci sono, infatti, altre necropoli comparabili, per importanza, nella zona compresa tra l’Adige e il Piave. Quello di Vadena è l’unico esempio in Europa di un sito utilizzato come luogo di sepoltura, più o meno continuativamente, per un millennio e mezzo, vale a dire dall’età del bronzo (X secolo a.c.) fino al IV secolo dopo Cristo». A Vadena, ai reperti di ceramica, bronzo e ferro, si affiancano, tra l’altro, 200 corredi funebri intatti. «Ciò che sappiamo lo dobbiamo in larga misura al ricercatore Ettore Ghislanzoni. Il futuro? Ben venga la cittadella dell’agricoltura. Ne guadagneremo sicuramente in immagine, anche se nelle casse del Comune non entrerà purtroppo un solo euro».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità