«Ai dipendenti va bene» ma i sindacati non mollano 

Dietro le barricate. I vertici dei centri commerciali difendono la bontà del provvedimento «Significa fino al 20 per cento dell’afflusso». Costanzo (Cgil) annuncia una campagna unitaria



Bolzano. In trentino, la stretta sulle aperture domenicali. in alto adige invece la prima, torrida domenica di luglio diventa il giorno nero delle sigle sindacali, che per le prossime settimane annunciano una campagna unitaria. dall’altra parte della barricata, i centri commerciali si difendono: «molti dipendenti contenti di aver recuperato quest’attività su turnazione, spesso su base volontaria, che crea posti di lavoro», il bilancio di twenty e centrum a fine giornata. e mentre dalla diocesi arrivano parole di condanna del provvedimento, oggi la commissione dei dodici dovrebbe esprimere una norma di attuazione che riporti alla provincia la competenza.

Il sindacato.

«Sempre che poi la Provincia si renda disponibile al dialogo – precisa Antonella Costanzo, segretaria provinciale Filcams Cgil) –. I lavoratori sanno di non essere stati ascoltati, quando chiedevano che almeno si aspettasse che passasse agosto prima di tornare alle aperture domenicali. Noi contiamo di riuscire a incontrare l’assessore Philipp Achammer nel corso delle prossime settimane. Il punto è che dalle liberalizzazioni di Bersani si è passati al salva-Italia di Monti, quindi alla piena autonomia imprenditoriale. E adesso pure le associazioni di categoria territoriali si trovano in difficoltà di fronte alla grande distribuzione organizzata, che non ha offerto né sta offrendo margini di dialogo». La soluzione sarebbe il ritorno alla fase di concertazione, possibile solo qualora la competenza tornasse alla Provincia. «L’invito resta nella sfera della questione culturale: organizzarsi per fare la spesa tra il lunedì e il sabato, non prendere i centri commerciali come luoghi di ritrovo, riabituarsi a passare del tempo di qualità».

I datori di lavoro.

La controparte ieri ha avuto di che essere soddisfatta, però, come confermano i direttori di entrambi i centri commerciali, nonostante ieri sera ancora non fossero disponibili i dati della giornata.

«Per noi la domenica rappresenta il 15-20 per cento dell’afflusso settimanale e per i clienti è una comodità», dichiara Pierangelo Fadel, amministratore delegato del Twenty. Dal Centrum, il direttore Thomas Damini gli fa eco: «La domenica si contende col sabato la palma del giorno più importante della settimana, con una media pre-Covid tra il 18 e il 20 per cento degli incassi di sette giorni. Diversi dipendenti erano lieti di aver potuto lavorare anche oggi (ieri, ndr), chi per guadagnare qualcosa di più, chi per consolidare una posizione non a tempo indeterminato. Dalle 16 in poi abbiamo registrato un buon movimento, segno che una bella giornata in montagna non esclude l’opportunità di fare compere al termine dell’escursione, in un giorno che tradizionalmente permette di dedicarsi con più calma ad acquisti anche impegnativi». «Nessuno è costretto a comprare – aggiunge Fadel – e se non si apre la gente va fuori regione. Oppure online». S.M.

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