«Aiutateci a trovare papà: è malato»

L’appello dei figli di Angelo Olivotto: «Ha urgente bisogno dei farmaci salvavita per il cuore»



BOLZANO. Ormai è una corsa contro il tempo: figli e nipoti cercano disperatamente Angelo Romano Olivotto, l’ex ferroviere di 86 anni scomparso da mercoledì sera. Il pensionato è cardiopatico e ha bisogno di prendere ogni giorno un medicinale per tenere sotto controllo il cuore.

«L’incertezza è devastante - racconta il figlio Sergio -. Nostra madre sta male. Ha paura che sia successo qualcosa di terribile a papà. È la stessa paura che abbiamo tutti noi».

Il video-appello dei familiari dell'anziano

I tre figli di Angelo Romano Olivotto e i tre nipoti, da mercoledì sera si danno il cambio nelle ricerche. Ore e ore nell zone frequentate dal padre. Ieri pomeriggio, Sergio e la moglie sono tornati in via Gorizia (una laterlae di viale Venezia), dove l’ex ferroviere vive da cinquant’anni insieme alla famiglia. Sergio lancia un nuovo appello: «Vi prego. Se lo vedete chiamate subito le forze dell’ordine. Chiamate il 112, il 113 o il 118. Mio padre è un po’ sordo, quindi se lo vedete dovete parlare più forte. Chiamatelo per nome: Angelo».

Sergio ha passato tutta la mattinata alla ricerca del padre. Insieme alla moglie ha deciso di rifare per l’ennesima volta il percorso tra ponte Talvera, Castel Mareccio e Ponte Sant’Antonio: «La prima segnalazione - racconta - si è rivelata una falsa pista. Sembrava che mercoledì sera si trovasse in via Streiter, presso il locale “Carrettai”, poco dopo le 21. Ma il gestore conosce mio padre e ha detto di non averlo visto. Poi è arrivata una seconda segnalazione: una signora dice di averlo visto su una panchina nei pressi di Castel Mareccio, a pochi passi dalla clinica Santa Maria.

Erano le 17.45 di mercoledì». Angelo Olivotto ha lasciato la sua abitazione in via Gorizia alle 17. Per camminare si aiutava con un bastone e potrebbe essere proprio lui l’anziano visto dalla donna. «Ha confermato che aveva il bastone», aggiunge. «Mio padre è abituato a fare una passeggiata quando c’è bel tempo - prosegue il figlio Sergio -. Di solito cammina da via Gorizia verso ponte Druso o ponte Talvera, arriva anche fino a Piazza Walther e poi torna sul lato del Museion. Abbiamo setacciato ogni angolo della città.

Ma niente. Sembra svanito nel nulla». «Siamo andati in stazione - prosegue la nuora -. Avendo lavorato come ferroviere, abbiamo pensato fosse salito su un treno. Ma niente, nessuno sembra averlo visto. Ultimamente faceva un po’ fatica ad orientarsi nei quartieri che non conosceva ma per il resto sapeva sempre come tornare a casa».

Intanto, forze dell’ordine e vigili del fuoco hanno sospeso le ricerche, che riprenderanno lunedì all’alba. «Sono stati bravissimi. Ora continuiamo noi - dice Sergio -. È devastante non sapere cosa gli sia successo. E lo è di più, sapendo che ha bisogno delle sue medicine. Per favore, se lo vedete chiamate il 112. Indossava una camicia chiara, un gilet beige e dei pantaloni chiari».













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