Al Martinsbrunn cambia la gestione e restano i posti letto

Dopo l’addio delle Suore di Carità, la Provincia rassicura: la nuova casa di riposo potrà ospitare 90 anziani di Merano


di Simone Facchini


MERANO. L'avvicendamento nella gestione del Martinsbrunn non avrà effetti sulla trasformazione della clinica in casa di riposo. I nuovi 90 posti letto per anziani di Merano, dei quali la città ha assoluto bisogno, stando alle rassicurazioni dell'assessore provinciale Martha Stocker non sono a rischio.

Di mezzo c'è anche un ingente contributo di denaro pubblico stanziato per i lavori di conversione, 21 milioni di euro. Le garanzie dell'assessore alla sanità sono contenute nella risposta a un'interrogazione presentata dal consigliere provinciale Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) seguita alle apprensioni sorte qualche mese fa contestualmente all’annuncio che le Suore di Carità, a cantiere in corso, avevano deciso di trasferire la loro attività alla Congregazione St. Elisabeth, in un giro di gestioni che coinvolge anche la Caritas e la Fondazione Liebenau.

Con la notizia si erano diffuse preoccupazioni sulla sorte del progetto destinato a contribuire a tamponare la cronica carenza di letti per anziani in città. Avrebbero i nuovi gestori mantenuto gli impegni presi dalle Suore di Carità con il Comune di Merano e con la Provincia di Bolzano? La Provincia, attraverso la risposta dell’assessore Martha Stocker, ha precisato che, anche se al momento non esiste ancora un protocollo d'intesa con le fondazioni subentranti perché il passaggio di gestione si trova in fase di organizzazione, la St. Elisabeth è tenuta a sostituire i predecessori alle stesse condizione previste dalla convenzione stipulata tra il Comune di Merano e le suore di Carità, ai sensi della legge provinciale 13/1997.

"Tra l'altro - scrive Urzì in una nota a commento - come previsto dalla delibera della giunta provinciale n° 58 del 2013, nel caso di sostegno pubblico per costruzione e ristrutturazione di immobili, l'investimento sovvenzionato è soggetto a vincolo di utilizzo trentennale. Qualora tale vincolo non fosse rispettato, il finanziamento dovrebbe essere restituito maggiorato dagli interessi legali. Dovrebbe, però, perché la citata delibera prevede anche che il cambio di destinazione d'uso necessita dell'autorizzazione dell'assessore che, eventualmente ma non obbligatoriamente, può subordinarla alla restituzione dei finanziamenti erogati. La palla è nelle mani dell'assessore".

Il passaggio di consegne era stato annunciato sul finire di giugno, spiazzando un po' tutti, quando la settantina di suore comunicò di aver deciso di ritirarsi e di passare la mano della gestione del centro che vanta oltre cento dipendenti. Alla scelta aveva contribuito l'età avanzata delle suore, unita alla mancanza di ricambio, figlia di una crisi di vocazioni che investe vari ordini religiosi.

Il Martinsbrunn si svilupperà in futuro in quattro ambiti: residenza per anziani per 90 meranesi, cure palliative, riabilitazione ambulatoriale e centro per la salute e la prevenzione. La fine dei lavori è prevista per il tardo autunno 2018.

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