Al Museo civico diciotto dipendenti per pochi visitatori

Oltre a 11 comunali, ce ne sono sette di una cooperativa Il direttore: «Il personale? Calibrato sulle necessità»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Alle 11 di ieri mattina al Museo civico c’era vita grazie a un gruppo di bimbi dai tre ai cinque anni impegnati in una caccia al tesoro storico-culturale. Per il resto di visitatori nessuna traccia. Normale si potrebbe dire a fine luglio. Il guaio è che è così anche negli altri mesi dell’anno: i maligni dicono che se capita di trovare qualcuno è qualche turista che ne approfitta per andare alla toilette. Il Civico, che ha un ricco patrimonio che racconta la storia dell’Alto Adige e preziose collezioni dono nell’’800 della borghesia bolzanina chiuse in cantine e depositi, attende da una vita di essere ristrutturato e ampliato. Ci sono progetti faraonici di cui si discute da anni, c’è anche l’impegno della vecchia giunta ad investire sette milioni di euro in un primo lotto di lavori, ma non c’è ancora l’esecutivo e comunque quell’impegno deve essere confermato dalla nuova giunta che per altro, a due mesi e mezzo dalle elezioni, non ha ancora né un assessore alla cultura né ai lavori pubblici in quanto le deleghe sono nelle mani del sindaco.

Attualmente è aperto un unico piano espositivo oltre alla torre panoramica: ciò spiega perché quando si entra non si paga il biglietto.

Quello che non si spiega è perché ci sia bisogno di un organico di una ventina di persone per farlo funzionare: il direttore Stefan Demetz, più otto tra funzionari e impiegati, e due addette alle pulizie; oltre a sette persone di una cooperativa per le aperture del sabato e della domenica.

Poi non c’è da stupirsi se per il personale - 1052 dipendenti - il Comune nel 2014 ha speso quasi 49 milioni di euro pari al 26,8% (nel 2013 era il 23,7%) delle spese correnti.

Ma il direttore Demetz assicura che il numero del personale, che appare esorbitante dal momento che è visitabile solo un piano espositivo su quattro, è “calibrato in modo da garantire l’apertura dal martedì alla domenica compresa”.

Sarà. Ma quanti visitatori ha il Civico? «Il valore di un Museo non si misura - spiega il direttore - sul numero dei visitatori. In base ad uno studio fatto a suo tempo, con una struttura a pieno regime si potrebbe arrivare a 20-30 mila visitatori». A questo punto però bisogna chiedersi quando e se si aprirà mai l’intera struttura.

«Se non si fosse affossato il progetto Benko - dice Sandro Repetto, già assessore alla cultura - che avrebbe portato nelle casse comunali 70 milioni, una parte dei soldi avrebbe potuto essere investita nella ristrutturazione. Il sindaco ha sbagliato a non presentare un elenco di cose che si sarebbero potute fare con quei soldi. È dalla fine degli anni ’90 che si discute della valorizzazione; nel 2007 era stato votato il progetto da 13 milioni di euro che prevede la ristrutturazione dell’attuale complesso, la costruzione di una nuova ala e l’abbattimento del muro di via Museo. Il progetto è rimasto sulla carta prima perché si pensava ad un collegamento con tunnel sotto via Cassa di Risparmio tra Civico e Museo di Otzi, più recentemente perché sembrava che la Provincia avrebbe ceduto al Comune il Museo archeologico in cambio del Civico. Non si è fatto nulla».













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

Attualità