Alcol alla guida, 100 controlli al giorno

Il capo della Polizia: «Ma abbiamo ritirato meno patenti, questo significa che facciamo prevenzione»


di Fabio Zamboni


BOLZANO. Un centinaio di controlli al giorno in tutto l’Alto Adige, 150 patenti ritirate nei primi cinque mesi del 2012, 7575 punti decurtati: sono le cifre, aggiornate, del Compartimento della Polstrada di Bolzano. Eppure non sono dati così negativi: nello stesso periodo del 2011 le patenti ritirate erano state 165 e i punti decurtati 8041. «Questo significa – ci spiega Giancarlo Conte, capo della polizia stradale altoatesina, – che la nostra attività, basata soprattutto sulla prevenzione piuttosto che sulla repressione, sta dando buoni risultati».

Il fenomeno degli incidenti provocati dall’alcol resta appunto un fenomeno, malgrado tutte le campagne d’informazione e l’aumento dei controlli. E quindi anche il nostro giornale ha sposato la campagna contro la guida in stato d’ebbrezza approfondendo il tema e offrendo ai propri lettori un prezioso etilometro elettronico che consente di misurare il tasso alcolemico nel sangue prima di mettersi alla guida. L’agile strumento sarà in edicola da oggi a soli 8,80 euro più il prezzo del quotidiano. Ma l’etilometro non basta. Approfondiamo quindi il tema con il capo della Polizia stradale di Bolzano.

Dottor Conte, come sono, in sintesi, i dati su questo fenomeno?

«I nostri controlli sono aumentati di un trenta per cento, abbiamo potenziato soprattutto quelli legati alle cosiddette stragi del sabato sera. Ma questo non significa repressione: è il nostro modo di fare prevenzione, ma non il solo».

Cioè?

«Prosegue il progetto legato all’educazione nelle scuole: nostri esperti tengono conferenze ai ragazzi per informarli e sensibilizzarli. Sono loro le prime vittime del sabato sera. Anche se ci sono altri segnali positivi».

Quali?

«Beh, la responsabilizzazione dei gestori del locali e delle discoteche. Il bus navetta, spesso organizzato dai gestori dei locali, non è più una rarità: sta diventando invece una sana abitudine. Questa è una dimostrazione di attenzione da parte delle associazioni di categoria, che hanno sensibilizzato chi lavora in questo campo, cercando di contemperare gli interessi economici con quelli della sicurezza».

Ma anche la Provincia è attiva su questo fronte.

«Certo. Noi stessi collaboriamo direttamente con la Provincia, che ha avviato vari progeti di sensibilizzazione sul tema. Progetti che partono dalle scuole elementari per arrivare alle superiori, con vari incontri a cui partecipano esperti dell’ente pubblico e della Polizia. E i risultati si vedono. I ragazzi hanno capito che per tornare sani a casa o si affidano agli shuttle che collegano con la discoteca oppure uno di loro a turno evita di bere e mettersi alla guida».

I limiti attuali, di 0,5 microgrammi per litro e di 0,0 per i neopatentati sono adeguat i alla realtà o troppo restrittivi?

«Il limite è nazionale e tiene conto di diverse sensibilità sul territorio, che non sono uniformi».

Ci sono progetti nuovi all’ orizzonte?

«Proseguiremo nella direzione attuale: ad un numero maggiore di controlli è corrisposto un numero minore di patenti ritirate. Questa è prevenzione. L’obiettivo primario è quello di tutelare l’incolumita per cui il valore aggiunto di questo lavoro non è l’alto numero di patenti ritirate ma piuttosto l’alto numero di vite salvate. Cosa si può fare di più? Lavorare ancora sui trasporti pubblici, istituendo servizi extraurbani notturni con linee dedicate. Le stragi del sabato sera non portano solo lutti ma anche un alto costo sociale».

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