Alcol, il 42% degli altoatesini ogni tanto “ama” ubriacarsi 

Lo studio dell’Astat. Per il 64% della popolazione provinciale l’alcol è parte integrante delle feste Il 97% è contrario all’assunzione di alcolici prima di guidare. Il 90% dei ragazzi vorrebbe essere consigliato dai genitori



Bolzano. È stato pubblicato ieri uno studio dell’Astat sui rapporti fra popolazione altoatesina e alcol. Il 64% degli altoatesini 14-85enni dichiara che, nel contesto in cui vive, l’alcol è parte integrante delle feste. Tra i consumatori di bevande alcoliche la percentuale sale al 78%. Questa opinione è leggermente più comune tra i più giovani (e di conseguenza tra gli studenti), tra le persone con titolo di studio più elevato e tra i residenti nei comuni rurali (e di conseguenza tra gli altoatesini di madrelingua tedesca). Rispetto ai dati 2006 e 2009 si osserva un lieve calo della cultura della festa legata all’alcol. Aumenta invece la percentuale di chi ritiene accettabile l’ubriacatura occasionale (42%). Risultano più indulgenti i giovani, i consumatori di alcolici e i maschi. Quasi tutti (95%), indipendentemente o quasi dalle loro caratteristiche sociodemografiche, si esprimono a favore della sobrietà totale in caso di guida. Relativamente all’educazione dei figli, l’83% degli altoatesini pensa che i ragazzi tra gli 11 e i 18 anni dovrebbero imparare nell’ambito familiare l’atteggiamento corretto verso l’alcol. Risulta difficile commentare la grande differenza rispetto alla percentuale rilevata nel 2006 (49%) per almeno due motivi: nel 2006 la domanda riguardava gli 11-16enni (l’età minima per acquistare alcol era 16 anni, mentre ora è 18); non si conosce la posizione di chi non concorda con tale opinione (astinenza dall’alcol fino al diciottesimo/sedicesimo anno di età o altro modo per apprendere l’uso corretto dell’alcol?). Sono inoltre da evidenziare due dati: tra la popolazione di madrelingua straniera è meno diffusa (66%) la convinzione che sia compito dei genitori l’insegnamento dei comportamenti corretti relativamente al consumo di bevande alcoliche (probabilmente perché tra di essa è più frequente l’astinenza dall’alcol); è alta la richiesta da parte dei 14-19enni (90%) di avere dai genitori informazioni sul modo corretto di bere alcolici. Solo il 5%, percentuale inferiore a quella rilevata nel 2006, ritiene che i bambini sotto gli 11 anni possano assaggiare le bevande alcoliche se lo richiedono. Al 21% della popolazione sembra strano se un uomo in compagnia non consuma bevande alcoliche. La stessa situazione riferita a una donna risulta anomala a una percentuale inferiore (9%). Le differenze di genere relativamente a queste opinioni non sono significative. Sono invece significative le differenze osservate al variare della dimensione demografica del comune di residenza: non bere in compagnia viene ritenuto un comportamento insolito più frequentemente nei comuni rurali che nei comuni urbani (e di conseguenza tra le persone di madrelingua tedesca e ladina). L’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica l’alcol tra le droghe. Il 77% dei cittadini, in calo rispetto al 2006 e al 2009, concorda con tale classificazione. L’opinione che l’alcol sia una droga è più diffusa tra le donne, tra i meno giovani (e di conseguenza tra occupati, casalinghe e pensionati), tra le persone di madrelingua tedesca e ladina (e di conseguenza tra i residenti nei comuni rurali) e tra le persone che non bevono. Il 15% della popolazione ritiene accettabile ubriacarsi in compagnia di amici fuori casa, il 13% in occasione di feste e festeggiamenti e il 10% con gli amici in casa. In relazione a queste stesse situazioni sono elevate le percentuali di chi approva un consumo moderato di bevande alcoliche (rispettivamente 73%, 79% e 76%) e basse quelle di chi ritiene opportuno non bere (rispettivamente 12%, 8% e 15%). Per tutte le altre situazioni (dopo il lavoro prima di andare a casa, durante le gite con gli sci, a pranzo con i colleghi, quando i genitori svolgono attività con i figli piccoli, prima di guidare) l’accettazione nei confronti dell’ebbrezza alcolica è pressoché nulla. L’approvazione di un consumo moderato riguarda invece, tranne che per la guida, da due a quattro persone su dieci. L’astensione dall’alcol come comportamento adeguato ottiene l’approvazione della maggior parte della popolazione per le seguenti circostanze: mentre si è alla guida di auto e moto (97%), durante le attività dei genitori con i figli piccoli (81%), durante le gite con gli sci (76%), in occasione dei pranzi coi colleghi (65%), dopo il lavoro prima di andare a casa (57%). Rispetto al 2006 scende la percentuale di chi ritiene appropriato bere alcol a pranzo con i colleghi (da 53% a 35%), ma cresce quella di chi considera accettabile ubriacarsi con gli amici fuori casa (da 7% a 15%). Complessivamente si riscontra un’accettazione più bassa nei confronti del consumo di alcolici tra le donne, tra gli anziani (e di conseguenza tra pensionati) e tra le persone di madrelingua straniera (e di conseguenza tra i cittadini stranieri). In particolare, le percentuali di coloro che ritengono accettabile ubriacarsi in compagnia degli amici e in occasione delle feste sono molto più alte tra i 14-34enni che tra gli over 34.













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