Alle fermate dei bus a essere in ritardo sono i display digitali

La Sasa aveva disposto l’acquisto dei tabelloni già nel 2010 Ma di quei pannelli nel frattempo si sono perse le tracce


di Simone Facchini


MERANO. In corso Libertà, all'imbocco di piazza Teatro, la nuova fermata degli autobus verrà dotata di un pannello informativo digitale. Lo ha ribadito di recente l'amministrazione comunale. Anche Merano dunque si dota di display informativi all'avanguardia, capaci di segnalare i passaggi dei pullman successivi, già in uso in tantissime città. Eppure ci si arriva con ritardo e qualche mistero allegato. Sembra infatti che la loro introduzione, e per inciso in un numero di copie consistente, fosse prevista ancora nel 2010. I tabelloni elettronici sarebbero anche stati acquistati ma della loro sorte sembrano essersi perse le tracce.

A rispolverare la vicenda è “L'Alto Adige nel cuore” tra i cui referenti meranesi c'è Carmelo Caccamo, a suo tempo membro del consiglio d'amministrazione della Sasa, società partecipata dal Comune di Merano per il 33% delle quote. Caccamo ha buona memoria e gli annunci di questa novità, a questo punto presunta, gli devono aver fatto fischiare le orecchie. A dire il vero uno di questi dispositivi è rintracciabile, ed è pure in servizio: si trova nel deposito Sasa in via Foro Boario dove era stato installato in via sperimentale per segnalare i movimenti della linea 1.

«Quel tabellone è ancora lì e funziona. Gli altri, pur essendo pronti per l'installazione con tanto di programma informatico, non furono mai installati e sono passati sette anni»: così recitano le premesse di un'interrogazione presentata da Alessandro Urzì, consigliere e leader di Alto Adige nel cuore, in Provincia. Proprio la Provincia pare avere un ruolo decisivo nella vicenda: sarebbe la responsabile dello stop alla collocazione dei tabelloni. Un veto che avrebbe disposto nell'esercizio delle funzioni di concessionaria di servizio, ruolo che le permette di disporre le linee guida e imporre limiti alla società di trasporto pubblico. Si ipotizza che la ragione della bocciatura dei tabelloni sia da imputare alla loro piattaforma informatica, sgradita alla Provincia. Nel frattempo, mentre Merano rimaneva con un pugno di mosche in mano, Bolzano metteva la freccia e partiva con i display digitali alle fermate. Di quell'acquisto, che nell'interrogazione si chiede di quantificare in denaro, si chiede ora di rendere conto. Quei pannelli informativi sono stati utilizzati altrimenti? Forse – tesi azzardata - uno di essi rispunterà proprio a Merano, in corso Libertà?

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità