Alle “Marcelline” le suore fanno il tifo per AstroSamantha

La Cristoforetti è stata un’alunna dell’Istituto per 6 anni «Studentessa modello e una vera leader già da bambina»


di Marco Marangoni


BOLZANO. «Samantha voleva sempre guardare i filmati e i libricini di Star Trek, la sua grande passione. Aveva una capacità incredibile nel come formulare le domande. Dentro di lei c’era una voglia di espatriare oltre che a piacerle il mondo filosofico». Suor Emilia Franceschetti è una delle sorelle che meglio conoscono Samantha Cristoforetti, prima astronauta della storia spaziale italiana, da sei giorni coabitante della Stazione Spaziale Internazionale. La Cristoforetti, residente in età adolescenziale a Malè in Val di Sole, ha vissuto e studiato presso il complesso delle Marcelline dal 1988 e 1994. Dopo le prime tre classi della scuola media, licenziandosi il 26 giugno del 1991 con “ottimo”, ha frequentato anche le superiori (liceo linguistico) fino alla terza. Poi si è trasferita in Germania e si è iscritta alla quarta. La maturità l’ha poi sostenuta a Trento. In questi giorni nello storico atrio dell’istituto al civico 1 di via Marcelline sono stati affissi gli articoli di giornale della storica missione della Cristoforetti. «Aveva la capacità di mettere assieme aspetto umanistico e quello scientifico - prosegue suor Emilia -. Aveva un modo tutto suo di pensare. Mi ricordo che ogni tanto mi faceva dannare perché voleva rientrare in convitto più tardi rispetto all’orario prefissato perché andava ad allenarsi fuori dalla nostra struttura (karate, ndr). Far rientrare una ragazzina di 14-15 anni alle 23 anziché alle 21,30 non era semplice. Mi ricordo che alcuni anni fa era venuta a parlare qui a scuola con i nostri ragazzi. Mi aveva colpito come era riuscita a spiegare ai bambini con una simpatica didattica quello che sarebbe andata a fare». Nel viaggio nei ricordi scolastici di Samantha, abbiamo incontrato, assieme alla suora responsabile Augusta Keller, anche la professoressa di tedesco delle medie, Dorothea Gasser. «Era una studentessa che formulava domande azzeccate, precise e molto interessanti. Si comportava come altre eccellenze. Era curiosa. Per lei era una gioia studiare. Studiava tanto ma trovava il tempo anche per ridere e scherzare. Insegnando una lingua straniera mi chiedeva sempre perché si pronunciava in un modo la parola e voleva risposte approfondite. Era sempre molto allegra, aveva creato gruppo con la classe - dice l’insegnante -. Lo scorso anno quando, già astronauta, mi è piaciuto moltissimo quando ha fatto il discorso al Quirinale in occasione della festa delle donne”. Suor Teresina Podini si ricorda di Samantha per l’organizzazione delle partite di palla avvelenata. «Lei qui da noi studiava, mangiava e dormiva. Coinvolgeva tutti in tutti i momenti di tempo libero della giornata. Durante l’orario di studio mentre lei stava sui liberi, altre compagne andavano da lei a chiedere come si facevano i compiti ed era sempre disponibile». Antonietta Ciprioti, oggi ragioniera alle Marcelline, era una delle compagne di classe delle medie di Samantha. «Era molto intelligente e, oltre ad essere la capoclasse, era la migliore. Mi aveva sempre colpito per la sua serenità, aveva occhi espressivi e dallo sguardo profondo. Nello studio e anche nelle sue attività extrascolastiche era molto pignola. A ricreazione talvolta si appartava e faceva esercizi che per noi erano impossibili da svolgere. Aiutava sempre chi era in difficoltà, non litigava mai con nessuno ed era sempre disponibile. Una delle sue capacità era quella di coinvolgere anche le suore. Il suo carattere era già molto forte ma si faceva voler bene da tutti. Quando è venuta a scuola per incontrare gli studenti ha spiegato dettagliatamente quello che avrebbe fatto nello spazio. Sono davvero molto contenta che abbia realizzato il suo sogno».













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