«Alleati di destra, attenti agli inciuci»
BOLZANO. Alessandro Urzì è il capolista di Fratelli d’Italia nella lista proporzionale regionale. È il suo ritorno a un partito nazionale, che affianca al ruolo di consigliere provinciale di Alto...
BOLZANO. Alessandro Urzì è il capolista di Fratelli d’Italia nella lista proporzionale regionale. È il suo ritorno a un partito nazionale, che affianca al ruolo di consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore. Conserverà entrambi i profili, quello «civico» provinciale e quello nazionale nel partito di Giorgia Meloni.
Voi del centrodestra, disuniti alla meta in queste elezioni, anche se il vento tira in vostro favore e formalmente Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia sono alleati.
«Tutti i candidati di Fratelli d’Italia hanno organizzato una manifestazione nazionale il 18 febbraio per dire “no” ad ogni tentazione di inciucio, ad ogni deviazione dagli impegni presi con gli elettori. Il centrodestra deve proporre un governo alternativo a quello attuale».
Lei ha incarnato una destra di impronta liberale. Con Fratelli d’Italia si pone alla guida di un movimento identitario e tradizionalista, comprese le battaglie no gender.
«Resto ciò che sono. Fratelli d’Italia ha compiuto una operazione generosa: riconoscere che nel nostro territorio, con il gruppo italiano in minoranza, sono cresciute esperienze civiche importanti, come Alto Adige nel cuore che rappresentano un pensiero diffuso, un’area alternativa al Pd».
L’asse tra Pd e Svp anche questa volta si è rivelato inscalfibile. L’Obmann Achammer chiude la porta a chi “si scopre autonomista prima delle elezioni”.
«Sono alleati con un partito come il Pd, che a Roma ha considerato l’Alto Adige come un proprio collegio elettorale. In questa fase si parla molto diMaria Elena Boschi e poco di Gianclaudio Bressa, che verrà rieletto come senatore con l’imprimatur di Zeller che lo ha definito “il mio erede”. Bressa ha accettato tutto e firmato tutto. Tra Svp e Pd c’è un palese scambio di favori, che nessuno ha interesse a modificare. Così abbiamo Tommasini vicepresidente provinciale, Caramaschi sindaco, Bressa senatore e Kompatscher presidente. Con queste elezioni il Pd altoatesino ha rinunciato anche dal punto di vista formale a rappresentare il gruppo italiano. Si sono fatti dettare le condizioni da Renzi e Kompatscher».
E dunque qual è il vostro ruolo come centrodestra?
«Vincere le elezioni, imprimendo una svolta politica in questa provincia. Il rapporto tra Bolzano e Roma deve essere paritario. Invece Bolzano, cioè la Svp, dice “cancellate la toponomastica italiana” e Roma risponde “va bene”».
Al di là della campagna elettorale, ritiene veramente possibile una svolta?
«La Svp ragiona in termini di numeri. Ecco perché alle elezioni provinciali dobbiamo arrivare con una lista unica alternativa al Pd, per non disperdere più un voto». (fr.g.)
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