Alloggi agli universitari I proprietari fanno i conti
Per una stanza a Bolzano uno studente può arrivare a pagare 450 euro al mese Il portale Mua mette in contatto ragazzi e locatori. Nel 2017 firmati 75 contratti
BOLZANO. Per una stanza, non per un appartamento, uno studente può arrivare a pagare 450 euro al mese. Dichiarati. Dunque con possibilità che la cifra possa essere, seppur di poco, per difetto. E se invece se ne stanno in due in quella camera? Allora si tratta fino a 300. Sempre mensili. Così che alla fine sono 600 euro per i proprietari. E se, come spesso accade l'appartamento è di 60 metri quadri e si trova ad avere due stanze, i conti sono presto fatti. "É un furto" dicono alla Lub. Ed ecco perchè qualche mese fa Paolo Lugli, il rettore dell'Università, se ne è uscito per qualche minuto dai binari accademici ed è sbottato in un chiaro: "Bolzano, abbassa i prezzi! E cari proprietari bolzanini affittate bene ai nostri studenti...". In sostanza: gli studentati non bastano ad accogliere tutte le richieste anche perchè i posti sono presi d'assalto. "É l'unico modo per non cadere preda del mercato privato" spiegano gli universitari quando parli con loro. Ma se gli studentati sono pochi, tuttavia la novità è che di fronte a questa emergenza abitativa si può rispondere con un portale, dunque sul web. Che si chiama "Yost.Apartments" (www.yost.apartments) e non è piattaforma speculativa ma un "prodotto" del Mua, il movimento universitario bolzanino, costola della federazione Gaetano Gambara. In sostanza: zona Upad. Yost si propone come vetrina gratuita degli alloggi affittati da privati cittadini e rivolta agli studenti provenienti dal resto d'Italia o dall'estero. Cosa cambia col portale? Che è una sorta di Airbnb di pubblica utilità, capace di selezionare le richieste e nello stesso tempo di attirare le offerte con la certezza, per i proprietari, di avere a che fare con una piattaforma sicura in grado di fornire dati precisi dei richiedenti, dal sesso all'età, alle specifiche abitative, al numero di eventuali affittuari. La ricaduta che si attende è evidente: abbassare i prezzi e va anche detto che attraverso il portale lo scorso anno si sono svolti con successo 75 match (ovvero 75 effettivi contratti) tra proprietari e studenti. "Uno dei nostri obiettivi - dice Stefano Zuliani, responsabile Mua - è di raggiungere un sempre maggior numero di privati possessori di appartamenti in modo da favorire una libera concorrenza che si spera possa abbassare nel tempo i prezzi degli affitti per gli studenti". Lo schema è non fare entrare subito in contatto i ragazzi col proprietario ma di filtrare domanda e offerta in base alle reciproche specifiche così da selezionare i possibili target. Una volta che allo studente in cerca di alloggio, Yost sia in grado di fornire un esteso ventaglio di possibilità, diversificate per estensione dell'alloggio, tipologia arredativa, location e soprattutto prezzo proposto dall'offerente, ecco che l'opportunità di avere davanti un largo spettro di prezzi fa sì che l'universitario possa scegliere l'affitto più basso ma anche che il proprietario, messo a confronto con gli altri, moduli le sue aspettative e scenda nella richiesta per riuscire a battere la concorrenza sul campo. Che la novità sia allettante l'ha confermato il numero di bolzanini che sono accorsi l'altra sera nell'aula D0-02 della Lub ad ascoltare la presentazione pubblica del portale Mua. E non c'erano le grandi agenzie immobiliari, bensì bolzanini e bolzanini che chiedevano informazioni sulle opportunità per il loro piccolo appartamento da 60 metri quadri, oppure su come rifare il contratto luce e gas, o ancora in che modo approntare i letti, se singoli o matrimoniali in base a ciò che chiedono gli studenti. Tra calcoli sulla cedolare secca e alchimie fiscali possibili. Orientati da Mario Burg, Aaron Damian, Markus Pallua e Cristina Bonvicini si sono così capite alcune cose. Ad esempio: che ci saranno più possibilità di affittare se i prezzi, per stanza, scenderanno nel range 360-400 invece che 450. Che sono più richieste case arredate che spoglie. E che due letti singoli sono meglio di un matrimoniale. E ora, via alla concorrenza, sperando che Bolzano non sia più una carissima città. (p.ca.)