Alloggi coop a Druso Est: le domande a quota 400

Oggi scade il bando per l’assegnazione: per 235 alloggi se ne aspettavano 800 Tanti ritiri a causa della crisi. Le banche fanno difficoltà a concedere mutui


di Davide Pasquali


BOLZANO. Nonostante per molte famiglie bolzanine sia l’ultima spiaggia per costruire in cooperativa, per il nuovo rione in fondo a viale Druso non c’è stato l’assalto come avveniva in passato. Per almeno 235 alloggi in coop (forse se ne realizzerà qualcuno in più), solo 400 richieste per l’assegnazione dei terreni, una buona quota delle quali con punteggi troppo bassi per poter aspirare davvero a ottenere qualcosa. C’è di mezzo la crisi: ritirati molti pretendenti. Ci sono di mezzo le banche: ristretti i cordoni della borsa. Ci sono di mezzo le coppie giovani e i singoli: le graduatorie penalizzano troppo.

Fino a ieri, negli uffici preposti in municipio non era giunta nemmeno una richiesta. Un fatto assolutamente usuale, in questi casi, perché i due mesi concessi dall’amministrazione comunale per presentare le richieste di assegnazione dei terreni vengono sfruttati fino all’ultimo giorno, fino all’ultima ora. Perché c’è sempre il tale aspirante che al momento si trova all’estero e si è dimenticato di far pervenire alla tal centrale cooperativa il tale documento. I numeri precisi si conosceranno solo nei prossimi giorni, ma le coop hanno ben presente la situazione.

Cominciamo dal “colosso”. Nei mesi scorsi, a bando ancora da pubblicare, solo dai soci Confcoop era lecito attendersi dalle 500 alle 550 richieste. Ne sono arrivate poco più di duecento. Una buona quota delle quali con punteggi lontani dai 27 - 28 punti necessari per starsene tranquilli. Il punteggio minimo necessario per concorrere è 16, ma sotto i 25 non è neanche da mettercisi. Nonostante ciò, più di qualcuno ci prova lo stesso. Perché la sindrome dell’ultima spiaggia ha contagiato molti. È passato un decennio dall’assegnazione degli alloggi coop a Casanova. Per passare dalla teoria alla pratica, dalla decisione politica al bando, per Druso Est ne sono passati altri cinque. E per vedere in piedi i nuovi edifici, per ben che vada, ossia con inizio lavori fra un anno, si andrà a inizio 2018. Ovvio che se andrà male a Druso Est, l’unica speranza di comprar casa nei prossimi anni sarà passare al mercato privato (che in fondo a viale Druso costruirà altri 250 alloggi).

Insomma: soldi pochi. Le banche concedono mutui con gran difficoltà perché la solvibilità dei mutuatari è in picchiata causa perdita di posti di lavoro, chiusure di aziende ecc. E i pochi che possono permetterselo economicamente, magari perché a pagare sono i risparmi di una vita di mamma e papà, hanno punteggi troppo bassi: sono troppo giovani, singoli o senza figli.

Fatto sta che anche Legacoop è nella medesima situazione: solo 80 richieste. Le Acli ancora ieri sera vagolavano fra le 15 e le 17. L’Agci parlava di qualche decina, a essere ottimisti 30-40. Unici in linea con le attese della vigilia, i cooperanti dell’Arche in Kvw. Si aspettavano 60 richieste, oggi presenteranno 60 richieste. A parte la precisione teutonica, c’è di mezzo una questione pratica, tecnica. Mentre per esempio Legacoop non punta agli alloggi ceto medio, l’Arche in Kvw ha ben un terzo dei soci interessato a questo segmento. Che, come noto, gode di maggiori disponibilità economiche.

Comunque sia, da oggi il Comune comincerà a vagliare le richieste. E i cooperanti sperano che i tempi siano i più rapidi possibile. Ci vorranno però almeno un paio di mesi.

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