Alloggi in affitto: un mercato parallelo per chi vive da solo
Perseghin e Fusina, agenti immobiliari: «Cresce l’interesse per questi inquilini: contratti brevi e pagamenti certi»
BOLZANO. «Tra coloro che cercano casa, aumentano i single e sta nascendo un mercato parallelo del mondo degli affitti». È una delle conseguenze - spiegano Carlo Perseghin e Alessandra Fusina, rispettivamente presidente regionale e provinciale della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) - dei cambiamenti in atto nella società: in base allo studio dell’Astat già oggi circa 80 mila altoatesini vivono soli e la cifra è destinata ad aumentare rapidamente; nel capoluogo le famiglie formate da un’unica persona rappresentano il 41,2 %; a Ponte Gardena sono addirittura il 47,2 %.
«Il mercato immobiliare - spiega Perseghin - si sta adeguando per rispondere alla crescente domanda di bilocali. Anche chi è solo, per scelta o per disperazione, cerca le due stanze. Aumentano gli uomini separati che hanno bisogno di avere un po’ di spazio in più per ospitare i figli. Comunque, anche chi i figli non li ha, preferisce spendere qualcosa in più ogni mese e avere maggior comfort, ovvero non mangiare e dormire nello stesso ambiente. Per questo di monolocali oggi non se ne costruiscono praticamente più».
Ma qual è l’identikit del single che cerca casa a Bolzano?
«Ci sono gli studenti - spiega Alessandra Fusina - che arrivano qui per frequentare l’università, ma soprattutto sono professionisti: medici, infermieri, ingegneri, tecnici che lavorano in ospedale o nelle strutture sanitarie sparse sul territorio, oltre che nelle aziende della zona industriale; poi ci sono quelli che lavorano nei due centri commerciali Twenty e Centrum: sono commessi e gestori dei negozi. A questi si aggiunge un numero crescente di separati che si ritrovano da un giorno all’altro senza casa. Profili professionali e stipendi diversi, in comune la richiesta spesso di un affitto “breve”. Perché il lavoro stesso è a tempo determinato oppure, pur essendo un impiego a tempo indeterminato, non hanno ancora deciso se restare o meno».
Ma in una realtà come quella altoatesina e ancor più a Bolzano, dove il mercato degli affitti quasi non esiste, il single riesce a trovare casa?
«Direi proprio di sì perché, - dice Perseghin - in linea di massima il single è considerato il miglior inquilino che si possa desiderare».
Perché paga di più?
«Non è tanto una questione di maggior guadagno da parte del proprietario, ma di maggiori garanzie che - di questi tempi - sono la cosa più importante. Nel senso che spesso si tratta di contratti più brevi del classico 4+4 (anni); c’è la sicurezza del pagamento del canone perché il contratto lo stipula direttamente l’azienda o, come avviene più frequentemente oggi, c’è in busta paga quell’importo in più per l’affitto. Il breve periodo poi dà al proprietario la tranquillità di poter tornare a disporre presto del proprio immobile che magari serve al figlio che si sposa oppure si ha bisogno di liquidità e si vuole vendere. Inoltre, salvo rarissime eccezioni, c’è la sicurezza che chi vive solo in genere non ti distrugge l’appartamento e non ti crea problemi con i vicini, perché è fuori per lavoro o per studio tutto il giorno e spesso e volentieri il fine settimana torna a casa dove ha la famiglia. Tra coloro che cercano l’appartamento piccolo in affitto ci sono anche gli anziani, soli o in coppia, che hanno venduto la casa di famiglia, diventata troppo grande, per aiutare i figli a diventare autonomi. Anche con loro si va sul sicuro: sia per quanto riguarda la regolarità del pagamento del canone che la buona conservazione dell’appartamento».
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