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Alloggi in Zona: criteri allentati per andare incontro alle aziende

La giunta provinciale ha rimodulato le condizioni per le foresterie: fino a 30 posti in un edificio Le strutture potranno essere costruite anche in aree più «rumorose». La durata massima dell’uso estesa da 6 a 12 mesi



BOLZANO. Non saranno vere e proprie case, ma almeno permetteranno a tante aziende di far combaciare l’offerta di lavoro con le (comprensibili) esigenze dei loro collaboratori. Vale a dire: avere un tetto sopra la testa senza finire schiacciati dal mercato immobiliare altoatesino. Perciò l’assessore Philipp Achammer ha messo insieme le richieste di industriali e artigiani e ha ridisegnato i criteri per la realizzazione di alloggi temporanei nelle zone produttive, allentandoli in termini di durata e collocazione.

La zonizzazione acustica
Le modifiche approvate ieri dalla giunta provinciale, effettive dal primo agosto, estendono la possibilità di costruire alloggi temporanei (fino a 30 in un singolo edificio, a certe condizioni) alle aziende in zone produttive fino alla quinta classe acustica. Finora il limite era la quarta classe. Ma rientrano nella quinta molte aziende altoatesine a ciclo continuo, ad esempio gli stabilimenti del settore alimentare. Era una richiesta di Assoimprenditori: «Bene, siamo sicuramente contenti che sia stata ripresa», fa sapere il direttore Josef Negri. Il primo effetto quindi è che decade l’incompatibilità tra classificazione acustica e abitabilità. Il che non è un presupposto per destinare all’uso residenziale porzioni della zona produttiva, questione (se non vero conflitto politico) sulla quale si è arenato il piano acustico di Bolzano. Il piano è nelle mani della verde Chiara Rabini, contraria – come lo sono i dem, Stefano Fattor in testa, i sindacati, gli industriali e gli artigiani – alla proposta di parte della Svp di realizzare case nella parte alta di via Galilei. Un’ipotesi da scartare, secondo il presidente della Cna Claudio Corrarati: «La zona produttiva deve restare tale. Abbiamo la fila di imprenditori che si vogliono insediare a Bolzano, anche in consorzi associati». Allo stesso tempo, dalla delibera approvata ieri a Palazzo Widmann esce rafforzata la richiesta ormai storica di Assoimprenditori di porre l’intera Zona in quinta classe. Ancora Negri: «In tutta Europa si arriva alla quinta o alla sesta. Passare alla quinta classe è un passo necessario, se vogliamo mantenere in Alto Adige la produzione industriale».

La durata massima
Il decreto del novembre 2022 ora sostituito dai nuovi criteri stabiliva in sei mesi la durata massima dell’uso delle foresterie. Un termine troppo breve, aveva osservato la Cna. L’estensione a 12 mesi è una boccata d’aria per gli artigiani. Corrarati plaude alle modifiche: «In un anno si può fidelizzare un lavoratore qualificato che si avvicina alle aziende di Bolzano. Oggi abbiamo avuto una chiara risposta alla necessità assoluta di attirare manodopera, posto che bisognerà in ogni modo evitare le speculazioni». Quindi, sulla richiesta di portare l’intera Zona alla quinta classe acustica: «Con Assoimprenditori c’è un dialogo aperto e costruttivo. Saremo propositivi e responsabili tra di noi e verso una politica che ha bisogno di coesione».
S.M.













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