Alpini, già 50 mila prenotazioni

Tende da campo e alberghi di lusso, in maggio saranno trecentomila


Fabio Zamboni


BOLZANO. Il primo drappello è arrivato venerdì sera, e si è sistemato nel Soggiorno Alpino di Costalovara, sul Renon. Ma la "missione", che dura l'intero weekend, non è quella di mettere a punto l'organizzazione della colossale adunata dell'11, 12 e 13 maggio 2012. Bolzano ospita l'intero vertice dell'Ana nazionale per quello che è il suo "congresso" annuale.

Ieri al Renon sono rimasti a discutere i 120 membri del direttivo, mentre una cinquantina di presidenti delle 81 sezioni italiane hanno affrontato un piacevole tour a Bolzano, ospiti dell'Azienda di Soggiorno. La loro missione: esplorare quello che sarà il teatro di un evento che qui è andato in scena soltanto una volta, nel 1949, quando vincoli urbanistici, ritmi urbani ed esigenze organizzative erano ben diversi. Allora, a sfilare erano in 30 mila e c'erano ancora le case sbrecciate dai bombardamenti, oggi Bolzano si presenta come una impeccabile città di grandi risorse turistiche ma anche di spazi angusti. Insomma, una bella sfida per un'adunata che triplicherà il numero degli abitanti.

«Al raduno di maggio - ci dice la direttrice dell'Azienda di soggiorno Roberta Agosti - si prevedono venti-trentamila persone per i primi giorni della settimana, poi nel weekend e soprattutto per la sfilata di domenica potrebbero essere fra 250 e 300 mila, famigliari compresi. Cinquantamila i pernottamenti alberghieri già prenotati, praticamente tutto esaurito nel raggio di 50 chilometri. E in periferia ettari e ettari di prati attrezzati con tende, luce, acqua e cucine da campo».

Il tour della città, ieri mattina, partiva da Piazza Walther, dichiarata off-limits all'adunata, ufficialmente e oggettivamente per motivi logistici (le strade strette del centro scoppierebbero), in realtà anche perché le divise italiane nella piazza-simbolo sudtirolese non piacciono lassù "in alto". Ma i diktat non sono così rigidi: la bandiera di guerra che anticipa tutte le adunate degli alpini, verrà esposta proprio in Piazza Walther e poi depositata in Comune per tutta la durata della manifestazione.

Dunque eccola qui, l'avanguardia: capelli grigi sotto le penne nere, sono una cinquantina di alpini in congedo, tutti presidenti di sezione (o vice) armati solo di macchine fotografiche e con la moglie accanto. La sera prima hanno visitato la cantina di Laimburg, oggi il rancio è di lusso: i piani alti del raffinato ristorante Vögele sono stati praticamente requisiti. Da Piazza Walther, una guida esperta li conduce dentro il Duomo, dove gli alpini si tolgono il cappello. Poi Piazza del Grano, Via Portici, qualche vicolo per esplorare le case più antiche, Piazza delle Erbe, la chiesa dei Domenicani.

Nel pomeriggio, Castel Roncolo e poi tutti di nuovo su al Renon per la relazione del presidente nazionale. «Mi ha colpito - ci spiega ancora Agosti - il fatto che questi alpini sono di estrazione culturale e sociale diversissima: a migliaia dormiranno nelle tende da campo e mangeranno nelle loro cucine da campo, ma sono tanti quelli che ci hanno telefonato per prenotare alberghi espressamente a quattro stelle, anche per un'intera settimana. Ma il loro essere alpini li rende assolutamente uguali, amici, solidali».

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