bErnardo: ottimo lavoro

Alto Adige, è nata la rete per le cure palliative

BOLZANO. La giunta provinciale ha approvato la creazione di una rete provinciale di cure palliative che è stata presentata dall’assessora Martha Stocker, dal direttore tecnico assistenziale, Robert...



BOLZANO. La giunta provinciale ha approvato la creazione di una rete provinciale di cure palliative che è stata presentata dall’assessora Martha Stocker, dal direttore tecnico assistenziale, Robert Peer, dal responsabile del Servizio di hospice e cure palliative presso l'ospedale di Bolzano, Massimo Bernardo e da Grazia Molinaro, responsabile sanitaria del team di palliative per bambini e giovani. «Le cure palliative sono un tema che non viene trattato spesso» ha affermato Stocker, «è quindi necessario creare una rete di sostegno per le famiglie che coinvolga l'assistenza domiciliare, i distretti socio-sanitari e gli ospedali». Il progetto prevede anche lo sviluppo di un'assistenza di cure palliative rivolte a neonati, bambini e giovani. Complessivamente, in Alto Adige, vi sono attualmente 1200 pazienti oncologici e circa 600-1200 malati cronici che necessitano ogni anno di cure palliative per una malattia in fase avanzata o terminale. In Alto Adige vi sono inoltre circa 120 - 160 neonati, bambini e adolescenti con malattie ad alto rischio di mortalità. Sono circa 10 all'anno i bambini che muoiono per queste malattie. Gran parte di questi sono bambini con malattie neurodegenerative o malattie rare con centro di cura di riferimento fuori provincia.

Bernardo spiega che la firma questa delibera rappresenta un grande traguardo: «Fino ad oggi l'assistenza era diffusa in modo non omogeneo, mentre ora abbiamo indicazioni precise che nascono dal recepimento della normativa nazionale, prima tra tutte la legge 38 del 2010 che sancisce come le palliative siano un diritto dei cittadini. Parliamo di oltre 2000 persone affette da malattie croniche inguaribili all'anno che possono veder migliorata la loro qualità di vita grazie ad un buon controllo dei sintomi. E' fondamentale che tutti comprendano che queste cure devono essere erogate il più precocemente nel corso della malattia, simultaneamente alle terapie curative perché solo così si riesce ad incidere positivamente sulla qualità della vita delle persone. Da oggi ogni Comprensorio dovrà individuare medici ed infermiere con competenze specifiche in palliative per dare vita ai team che rappresenteranno il punto di riferimento per tutti gli operatori sanitari. Questi team affiancheranno soprattutto il medici di medicina generale, figure fondamentali nelle cure palliative, per aiutarli nella gestione dei pazienti a domicilio mentre, per i casi più complessi, provvederanno a prendere in carico il paziente sempre a domicilio o trasferendolo in hospice se la situazione è complessa. L'obiettivo è portare le cure nei luoghi in cui si trovano i pazienti. Questo vale anche per i bambini , a cui è dedicata la parte riguardante le cure palliative pediatriche, che avranno a loro volta un team dedicato».













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