Alto Adige: sanità, arrivano i primi tagli per primariati e dipartimenti

Fabi (Asl): «La riforma della sanità va in giunta provinciale. Mi aspetto l’ok»


Valeria Frangipane


BOLZANO. Andreas Fabi, Florian Zerzer ed Oswald Mayr tornano in giunta. Il direttore dell'Asl vuole uscire con la delibera «per partire con i Dipartimenti, tagliare i primi primariati e riorganizzare i medici di base». Il direttore spiega che è stato fatto un ottimo lavoro ma l'Ordine dei medici critica il documento. Lo ritiene generico. Non lo giudica in grado di fornire risposte concrete per alleggerire la pressione sugli ospedali e per dare al cittadino un servizio adeguato. E c'è dell'altro. Dottor Fabi, i medici tutti ed il mondo dell'economia si chiedono perché l'Asl non riesca a concretizzare i tagli con dei numeri. Marchionne con Fiat tira fuori le cifre che qui non si vedono. Perché succede? «Succede perché non vendo auto. Ho chiuso il bilancio 2009, il terzo dall'istituzione dell'Asl unica, senza deficit e con un aumento dei costi bloccato all'1,80% per un ammontare totale di 1 miliardo e 175 milioni. Non mi potete chiedere a quanto ammonteranno i risparmi perché al momento non sono quantificabili. Roma, tra il resto, non ci ha ancora comunicato quale sarà la reale consistenza dei suoi tagli al bilancio complessivo dell'autonomia ed alla quota parte della sanità e non ci ha detto nemmeno quando ci restituirà i 57 milioni che ci deve per i pazienti venuti a farsi curare in Alto Adige da fuori. Posso solo dire che l'anno prossimo mi accontenterei di avere a che fare con un aumento percentuale sostenibile». Cosa risponde a chi le dice che la Riforma ha partorito un topolino? «Magari avessi tenuto in garage la Topolino di mio padre, adesso varrebbe un sacco di soldi. Scherzi a parte sono qui per dimostrare che la riorganizzazione degli ospedali funzionerà. Datemi in mano la delibera che fissa i paletti e fatemi lavorare». I tanto strombazzati Dipartimenti però partono zoppi. Lo dice l'Ordine, lo spiegano i primari dell'Anpo e l'Anaao. Ultimamente poi parlate sempre e solo di fumosissime "forme di collaborazione vincolante". Perché succede? «Faremo i Dipartimenti dove riteniamo giusto e lo stesso varrà per le forme di collaborazione vincolante». La sensazione è che davanti alle vivacissime proteste di alcuni primari abbiate fatto marcia indietro. È vero? «È vero in parte. Le proteste ci sono state e le pressioni continuano ad essere forti. Riusciremo a concretizzare un piano ma dobbiamo mediare quanto più possibile. E credetemi è snervante». I primari non accettano che alcuni colleghi si trovino a perdere funzione e poltrona prima della pensione. Crede che la giunta accoglierà la richiesta per arrivare ad uniformare i tempi di uscita? «La proposta mi pare ragionevole. La decisione finale però non spetta a me». Accoglierete la proposta dell'Anaao di unificare i Comprensori di Bressanone e Brunico? «La porto in giunta ma mi appare inaccettabile». I medici dicono che per alleggerire gli ospedali vanno potenziati i distretti sul Territorio. Ma nella Riforma non si intravede alcuna parvenza di soluzione. Come ne uscite? «La questione è complessa. Dobbiamo riorganizzare e potenziare il settore, assumere nuovi medici di famiglia e soprattutto trovare una soluzione con i sindacati per il nuovo contratto. Non abbiamo ancora in mano un progetto concreto, serve altro tempo». Ospedale di Bolzano e periferia. La contrapposizione è molto forte. Cosa dice dell'uno e dell'altra? «Dico che Bolzano vede confermare il suo ruolo centrale basti pensare al fatto che il San Maurizio diventa riferimento per tutto l'Alto Adige per la Chirurgia oncologica. E che la periferia mantiene le sue posizioni. Alcune proteste però, come il corteo organizzato dall'ospedale di San Candido e certe prese di posizione dell'ospedale di Vipiteno, non mi sono piaciute. Le strumentalizzazioni dei Freiheitlichen non mi vanno giù».













Altre notizie

Attualità