L'INDAGINE

Alto Adige, torna la paura degli attentati etnici: aperta un'inchiesta su un gruppo di "Schuetzen" estremisti del Tirolo

La formazione di estrema destra ispirata al Fpoe di Joerg Haider avrebbe in progetto azioni spettacolari come "far saltare" il monumento alla Vittoria di Bolzano



BOLZANO. In Alto Adige torna la paura per gli attentati a sfondo etnico, quasi 50 anni dopo la "notte dei fuochi".

La procura di Bolzano ha aperto un fascicolo d'indagine a carico di un'organizzazione della destra austriaca che avrebbe il progetto di creare una formazione scelta di Schuetzen, intitolata all'eroe sudtirolese Andreas Hofer, da impegnare contro esponenti moderati ed anche per azioni spettacolari in Alto Adige, tra cui un progetto per "far saltare" il monumento alla Vittoria di Bolzano, discusso simbolo italiano del capoluogo altoatesino.

L'ipotesi di reato è l'istigazione a delinquere. Si tratta della lista Tirol, fondata nella regione del Tirolo da un transfuga della Fpoe, il partito liberal-nazionale che fu del leader xenofobo Joerg Haider.

Alois Wecheselberger, questo il suo nome, ha fondato la lista dopo incomprensioni con il suo stesso partito e in una serie di comunicati stampa avrebbe rivelato l'intenzione di costituire un corpo scelto di Schuetzen che esponenti della destra austriaca hanno definito una specie di Ss degli Schuetzen, i tipici 'tiratori scelti' della regione alpina, le cui compagnie sono diffuse in Alto Adige e rappresentano l'attaccamento alle tradizioni sudtirolesi oltre che un serbatoio di voti per i partiti di lingua tedesca.

Secondo gli investigatori, gli ambienti oltranzisti d’Oltrebrennero avrebbe messo a punto un piano di intervento in Alto Adige allo scopo di accompagnare il progetto politico dell’autodeterminazione con concreti episodi di violenza, non ultimo il piano di far saltare il Monumento alla Vittoria.

Un allarmato rapporto è stato consegnato dalla Digos al procuratore capo di Bolzano Guido Rispoli. Il magistrato una prima valutazione l’ha già fatta: l’iniziativa non può essere presa sottogamba. Anche per questo la Procura ha deciso l’apertura di un fascicolo con un primo nome finito sul registro degli indagati: si tratta di uno dei promotori del gruppo «Liste Tirol», Alois Wechselberger.

L’ipotesi di accusa è di istigazione a delinquere, reato contemplato all’articolo 414 del codice penale che recita testualmente: «Chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito per il solo fatto dell’istigazione».
La pena prevista dal legislatore è da uno a cinque anni ma l’inchiesta aperta dalla magistratura potrebbe preludere ad altri scenari, ben più pesanti, sotto il profilo giudiziario.

L’indagine, ovviamente, è alle prime battute ma è stata decisa dal procuratore Rispoli anche per verificare sul campo cosa di concreto l’associazione austriaca potrebbe aver messo in campo per cercare di passare dalle parole ai fatti. Il progetto politico (legittimo fino a quando si tratta di iniziative pacifiche) mira alla ricostituzione del vecchio Tirolo storico, dunque con il distacco dall’Italia per lo meno della provincia di Bolzano visto che sembra un progetto realmente improponibile quello di un ritorno sotto l’Austria anche del Trentino.

Ma al di là delle parole cosa sinora è stato fatto in questa direzione? L’attenzione del magistrato sarà rivolta proprio a verificare se qualcuno, al di là delle parole, ha anche messo in atto concretamente qualche atto ostile nei confronti dell’Italia al fine di attentarne all’unità nazionale.

In altre parole all’ipotesi di ritorno all’uso di dinamite e tritolo in Alto Adige («per far saltare il Monumento alla Vittoria») si sarebbe fatto riferimento solo teoricamente o qualcuno è andato oltre? «Per il momento posso solo dire che ritengo necessario approfondire - puntualizza il Procuratore capo - nessuno può prendere sottogamba segnalazioni così inquietanti». Secondo il rapporto fornito dalla Digos al magistrato il gruppo (che ha sede operativa a Schwaz in Tirolo) potrebbe contare su alcuni contatti con cittadini sudtirolesi che condividerebbero le tesi oltranziste del gruppo in grado di progettare la costituzione di una Compagnia di Schützen sovraregionale sotto la denominazione «Alt Tiroler Schützen Andreas Hofer».

Oltre ad Alois Wechselberger (che attualmente è l’unico indagato) l’attenzione degli inquirenti è rivolta anche nei confronti del coordinatore Hans Moser di Inneralpach che però al momento non risulta indagato













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