«Altoatesino è fascista», via il toponimo dalla legge
La mozione è della secessionista Atz Tammerle (Stf) ma l’ha votata anche l’Svp Tra i favorevoli Steger (che chiedeva il voto agli italiani di Bolzano) e Mussner
BOLZANO. Ennesima, grave, operazione di pulizia linguistica in Consiglio provinciale. Con un blitz di Südtiroler Freiheit (che mercoledì aveva presentato una mozione finalizzata alla creazione di una nazionale di calcio sudtirolese) nel disegno di legge 83/16 (sui contributi per chi studia estero), è stato cancellato il termine «altoatesini», perché ritenuto «fascista». Nella dizione tedesca della legge resta invece il termine "Südtiroler" mentre in quella italiana si parla solo di studenti «della Provincia di Bolzano». Stupisce che l'ennesima provocazione degli estremisti sudtirolesi sia andata in porto con i voti di gran parte della Svp e la rassegnazione del Pd, che pur votando contro (dopo un iniziale «non cambia poi molto» dell'assessore Tommasini) non ha nemmeno preso la parola e affrontato l'argomento in maggioranza dal punto di vista politico.
Favorevoli e contrari. Dando un’occhiata alla lista dei favorevoli c’è da strabuzzare gli occhi. Spiccano il portavoce della Svp Dieter Steger (che alle comunali aveva chiesto il voto degli italiani di Bolzano), l’Obmann Achammer, ma anche l’assessore Mussner, Renzler, l’assessore Steger, l’assessore Stocker, l’assessore Theiner, oltre naturalmente a Freiheitlichen e Südtiroler Freiheit. C’è anche Elena Artioli, che poi ha spiegato però «di aver commesso un errore al momento del voto».
Tra i contrari Amhof, Wurzer, Tschurtschenthaler e Hochgruber Kuenzer (Svp), i Verdi, Pd e Urzì (Alto Adige nel cuore).
Knoll fa festa. ll consigliere di Stf Sven Knoll ha fornito, in aula, l’interpretazione autentica dell’emendamento del suo gruppo. «Cancellando dalla legge la versione altoatesini – ha dichiarato Knoll - abbiamo solo cancellato una dizione fascista. Nel 2016 siamo sufficientemente maturi per distaccarci da certe eredità».
La rabbia di Urzì. «La presa di posizione dell’assessore Tommasini è stata - ha sottolineato Alessandro Urzì - mortificante». “Ma cosa cambia – ha detto l’assessore del Pd – se diciamo altoatesini o della provincia di Bolzano? Lo dice anche Monsieur La Palice”. «Ho definito questa affermazione scandalosa, perché frutto di una rinuncia costante da parte della componente italiana in giunta a fare valere le ragioni della comunità che dovrebbe rappresentare. Ho chiesto la votazione nominale e l’atteggiamento del Pd è cambiato anche perché ho definito questo voto contro “la denominazione stessa dell’Alto Adige, in italiano”».