Altolà alle slot: i Consumatori stanno con il sindaco

L’associazione applaude al primo cittadino di Magrè che difende il comune dalle invasioni delle videolottery



MAGRE’. Il Centro tutela consumatori si schiera senza dubbio al fianco del sindaco di Magrè, Theresia Degasperi, che è intenzionata a tenere fuori dal suo comune il più a lungo possibile le videolottery. Per il momento non ce ne sono, e per evitare brutte sorprese il consiglio ha varato un regolamento per imporre distanze severe dai luoghi sensibili della comunità. Ma la battaglia non è facile. «Finalmente un sindaco coraggioso - dice Maurizio Albrigo, sindacalista della Cisl e rappresentante del Centro tutela consumatori - ma devo ricordare che la tematica richiede impegno e decisione, con la consapevolezza dei rischi che ne possono conseguire. Basti notare quello che è accaduto nel comune di Appiano. Il sindaco ha cercato con tutte le sue forze di ostacolare l’apertura della sala gioco, mettendo in campo tutta una serie di iniziative pubbliche supportate dal Ctcu, ma per un cavillo normativo la sala gioco è stata aperta. E’ bastato cambiare la richiesta di autorizzazione da “sala gioco” in “sala dedicata” e l’ostacolo della legge provinciale sulle diatanze minime viene aggirato. Anche a Bronzolo abbiamo messo in campo informazioni e raccolta firme. Per ora la sala non è stata aperta, ma la guardia non dove mai essere abbassata. I numeri sono impressionanti del denaro che viene bruciato nelle sale gioco. Nella nostra provincia si è raggiunta la somma di oltre 1580 euro a persona, il che significa oltre 2 milioni di euro al giorno, 60 milioni al mese, oltre 900 milioni all’anno di denaro che viene tolto all’economia reale a favore del gioco. Da non scordare il costo sociale che verrà scaricato sulla collettività per curare questi giocatori. Serviranno milioni di euro di denaro pubblico, quindi lo Stato che incassa oggi, domani dovrà mettere in circolo gli stessi euro per le cure delle persone malate. Per questo siamo pienamente al fianco del sindaco di Magrè per contribuire ad impedire l’apertura di un’ennesima sala gioco».

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