Altro che Lana, il record delle banane è bolzanino

Dopo l’annuncio della Pfefferkeller è sfida aperta al miglior “pollice verde” La rivendicazione di Patricia Gasparello: «Sul nostro balcone crescono dal 2011»


di Federico Sanzovo


BOLZANO. Tutto da rifare, il record è ancora in discussione e la lista dei pretendenti si allunga di giorno in giorno. Le prime banane “made in Alto Adige” non sarebbero quelle maturate all’ombra del ristorante Pfefferkeller di Lana, come raccontato in un articolo di venerdì scorso: «in realtà il frutto esotico a Bolzano era già nato».

Patricia Gasparello, infatti, una volta appresa la notizia ha contattato la nostra redazione per raccontare la sua storia. Lei e suo marito, Mauro Chiocchi, avevano potuto mangiare i frutti della loro pianta già nel 2011. «Mia moglie appena ha letto la notizia sul giornale è sbottata “Ma come? Le prime banane sono le nostre” – ride Mauro – e ha deciso di inviare la mail di precisazione».

Il banano in questione è stato regalato alla coppia diversi anni fa da alcuni amici perché, come precisa lo stesso Mauro «conoscono la mia passione per le piante, soprattutto quelle tropicali, e quando me l'hanno portata ho provato a vedere se fosse possibile far crescere i frutti». Far maturare le banane, però, non è semplice, soprattutto perché in inverno la conca è battuta da venti gelidi, condizione climatica deleteria per una pianta esotica.

«Durante l'inverno, infatti, non la posso lasciare fuori, altrimenti morirebbe. Allora la porto dentro al magazzino e ogni tanto la illumino con un faretto, per evitare che diventi troppo secca. Verso la fine dell’ autunno ho visto che il casco era già presente, ma era verde ed è rimasto così tutto il tempo durante la stagione più fredda poi, una volta tornato il caldo, ha ripreso la sua maturazione». Quando l'inverno inizia a lasciare il passo alla primavera, infatti, Mauro riprende la sua pianta e la rimette in balcone: «Nel mio caso non si può parlare di un albero, perché sono costretto a tenerla in un vaso e per questo la pianta risulta essere qualche metro più bassa di quelle che si trovano in Brasile e pure i frutti escono più piccolini».

Già i frutti, sono loro i veri protagonisti di questa storia, perché se per mantenere in vita una pianta di banane basta un po' di attenzione, per far nascere i frutti è necessaria molta cura, soprattutto in un ambiente ostile come quello di Bolzano. Le prime banane, infatti, sono arrivate dopo ben tre anni di dedizione e premure, ma il risultato è stato soddisfacente: «Il sapore era davvero buono, tanto che le abbiamo divise con parenti, colleghi e vicini».

Insomma, la sfida al record per il casco di banane più “antico” dell'Alto Adige è aperta: che ci sia qualcun altro pronto a raccoglierla?

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