Amianto nelle sedi di Polstrada e Polfer, il caso in parlamento

L’onorevole Boccuzzi (Pd) chiede di far luce sulla vicenda «Finora sono mancate informazioni e profilassi medica»


di Giuseppe Rossi


MERANO. Non solo si parla da almeno un anno della possibile chiusura delle loro sedi a Merano, sacrificio sull'altare della "spending review”, ma ora per gli agenti della polizia stradale di Merano e per i colleghi della polizia ferroviaria si apre un altro fronte, ben più pericoloso in relazione alla salute individuale.

Stiamo parlando dell’amianto con cui sono state realizzate le palazzine, i pavimenti o i tetti degli edifici nei quali per decenni hanno lavorato gli agenti della Polstrada e della Polfer. E con l'amianto e le conseguenze che provoca la respirazione delle sue particelle non si scherza, a partire da patologie come il mesotelioma pleurico al polmone.

Con un’interrogazione presentata alla Camera dei deputati nei giorni scorsi, l'onorevole Antonio Boccuzzi, eletto nel Pd nella circoscrizione Piemonte, chiede di fare urgentemente chiarezza sulla situazione degli agenti in servizio a Merano. La cosa che preoccupa principalmente il parlamentare, oltre al fatto che gli agenti abbiano lavorato per anni in palazzine dove era presente l'amianto, che oggi nessuno all'interno delle strutture ministeriali e sul territorio si sia preso la briga di informare il personale che ha lavorato nella caserma di via Manzoni e nella casermetta/appartamento posto nel sottotetto della stazione delle ferrovie di Merano.

"A oggi - scrive nelle premesse dell'interrogazione parlamentare l'onorevole Antonio Boccuzzi - risulta che non vi sia stato alcun tipo di comunicazione da parte degli organi preposti sul pericolo amianto e sulla presenza, anche bassa, di concentrazione di fibre aerodisperse nei luoghi di lavoro indicati, né alcuna iniziativa mirata all'informazione preventiva e ad una profilassi medico-sanitaria sul personale di almeno 40 anni di età che abbia prestato servizio nelle sedi menzionate".

L'onorevole Boccuzzi con la sua interrogazione vuole sapere "se i ministri interrogati (interno, salute e lavoro) siano a conoscenza di questa situazione e se non intendano intervenire al fine di fare chiarezza su questa vicenda, avviando nel contempo un iter di screening medico per tutto il personale che direttamente o indirettamente sia venuto in contatto con il suddetto materiale".

Sempre dall’interrogazione viene confermato che in alcuni edifici della polizia di stato e della Polfer si è rilevata la presenza di materiali in eternit e derivati in vinilamianto anche con misurazione di fibre aerodisperse. Risulta anche "acclarato tra i dipendenti della polizia di Stato un caso di patologia grave correlata all'amianto quale mesotelioma pleurico maligno al polmone". Fino a oggi, almeno questo pare di capire dall’interrogazione, gli agenti della Ps e della Polfer, se hanno avuto sintomi o se hanno in via preventiva effettuato degli accertamenti sul proprio stato di salute, hanno dovuto fare tutto da soli, nonostante le varie segnalazioni che pare siano state effettuate seguendo i canali istituzionali.

L'interrogazione parlamentare apre una nuova, se confermata, gravissima vertenza che coinvolge gli agenti chiamati a tutelare la sicurezza dei cittadini. Da una parte il rischio trasferimento definitivo a Bolzano, qualora fosse confermato l'orientamento di chiudere i due uffici meranesi di Polstrada (oggi nel commissariato di piazza del Grano) e Polfer (ufficio alla stazione centrale) o il trasferimento nell'organico della polizia di Stato, dall'altra il timore per la salute dei singoli agenti che fino agli anni ’90 hanno lavorato nelle due strutture messe all'indice dall'interrogazione parlamentare.













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