Animali maltrattati La polizia arresta Galeotti

Cumulo di pene negli anni per il bolzanino che adesso dovrà scontarle in carcere Oltre alla zoopornografia anche truffa, minacce e sostituzione di persona


di Alan Conti


BOLZANO. Christian Galeotti è in carcere. Una nota della questura spiega che la squadra mobile ha arrestato il quarantaseienne bolzanino, condannato dalla Corte di Appello di Bolzano a 3 anni, 8 mesi e 22 giorni di reclusione. Provvedimento emanato a causa dei reati commessi e parliamo di minaccia, disturbo della quiete pubblica, sostituzione di persona, truffa, acquisto di cose di sospetta provenienza e maltrattamento di animali. Dopo l'arresto, Galeotti è stato rinchiuso nel carcere di via Dante a Bolzano.

Il nome di Galeotti, è stato al centro della cronaca per molti anni. Nell'aprile 2013 il giudice di sorveglianza Claudio Gottardi, applicando il decreto svuota carceri, aveva concesso a Galeotti di scontare la condanna (passata in giudicato per il maltrattamento di animali) in regime di detenzione domiciliare.

Con i cani aveva realizzato alcuni film a luci rosse, coinvolgendo anche una pornstar inglese. Un reato odioso chiamato zoopornografia, di cui Galeotti vanta il triste record di primo imputato in Italia con condanna a due anni sospesa, allora, dalla condizionale.

Furono accertati almeno otto filmati a sfondo sessuale e va detto che in un'inquadratura comparirebbe lo stesso Galeotti. I video venivano poi commercializzati e venduti su siti stranieri. Galeotti utilizzava cani labrador, meticci, golden retriever, dobermann. Senza contare, nello stesso periodo, le molteplici segnalazioni sullo stato critico in cui venivano tenuti gli animali nella pensione «Dei Grandi Boschi», che gestiva ad Avigna. Alcuni animali furono fatti morire di fame, nella totale indifferenza. Tutto ebbe inizio nel 2004, quando Galeotti inaugurò l'allevamento dopo aver lavorato a Bolzano per un lungo periodo come dog sitter. Attività, quella dell’allevamento, che risultò abusiva, tanto che il Comune lo costrinse alla chiusura. Un contadino di Fiè, lungimirante, aveva già avvertito tutti, denunciandolo per il maltrattamento di due cavalli che gli aveva affidato.

Inspiegabilmente Galeotti negli anni successivi ha continuato a commercializzare cuccioli di cane e nel 2009 a Mezzocorona in Trentino era stato accusato di truffa per la vendita on line di tre cuccioli di labrador per un totale di 1.270 senza che i clienti avessero mai potuto vedere gli animali. Galeotti aveva anche proposto in vendita un golden retriever di alta genealogia a una signora chiedendo 775 euro: peccato che il povero cane fosse malato. Senza contare i sei mesi di reclusione che si era guadagnato per la vendita di un labrador privo delle vaccinazioni previste, e il tentativo di vendere due dei labrador sequestrati dall'allevamento degli orrori.

A volte Galeotti si presentava come Christian Ferrari per eludere eventuali controlli da parte degli acquirenti. Il tutto, ovviamente, condito da pedigree fasulli. Non è ancora tutto. Aveva anche commissionato il furto di un motorino Piaggio a Brunico.

Nel settembre 2012 il bolzanino comparve come veterinario su un sito di allevamenti a Terlano. Tutto, ovviamente, falso. Le minacce, infine, farebbero riferimento a un recente episodio in via Carducci in cui Galeotti aveva aggredito a parole, in modo violento una ragazza.

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