Anti-corruzione, Provincia in ritardo

Entro fine gennaio Palazzo Widmann e Comuni dovevano applicare la legge nazionale: norme su appalti e personale


di Francesca Gonzato


BOLZANO. L’Alto Adige: uno stagno chiuso, in cui tutti conoscono tutti. «Proprio per questo sono necessari i controlli». Così il procuratore Guido Rispoli ha rilanciato le tesi del procuratore regionale della Corte dei Conti Robert Schülmers, esposte venerdì all’apertura dell’anno giudiziario della magistratura contabile.

E di controlli e trasparenza si sta ragionando molto proprio in questi giorni in Provincia e nei Comuni. Perché anche l’Alto Adige deve applicare il piano anti corruzione previsto dalla legge 190 del novembre 2012 e valido in tutta la pubblica amministrazione, dai livelli più alti ai più bassi. E anche l’Alto Adige, come molte altre realtà italiane, è in ritardo. È previsto, tra l’altro, un codice di comportamento per i dipendenti, un elenco aggiornato delle incompatibilità, il divieto di regali, il monitoraggio delle fasi a rischio in procedure come gare di appalto, assegnazione di contributi e concorsi, la trasparenza della attività amministrativa, la turnazione dei dirigenti nei settori a rischio.

Alcuni adempimenti sono stati rispettati, ma c’era molto altro da fare entro la fine di gennaio. A termini scaduti, si sta correndo. «Nei prossimi giorni abbiamo convocato una riunione con i direttori di ripartizione e abbiamo bozze di regolamenti già pronte», informa il direttore generale della Provincia Eros Magnago. «Mi sono informato nei giorni scorsi, perché come assessore ai Lavori pubblici sono interessato al piano anticorruzione. Mi è stato detto che il segretario generale sta elaborando la delibera», informa l’assessore comunale Luigi Gallo.

Nella lista degli impegni rispettati c’è il codice di comportamento per il personale del consiglio regionale, pubblicato sull’ultimo Bur con decreto del presidente del consiglio regionale Diego Moltrer (si veda articolo sotto). Un codice simile dovrà essere adottato da Provincia e Comuni. Più avanti le amministrazioni altoatesine sul fronte della trasparenza web: sia il Comune di Bolzano che il consiglio provinciale e l’amministrazione provinciale hanno aggiornato i propri siti internet con la voce «amministrazione trasparente», disciplinata dalla legge 190, riportando, tra l’altro, le informazioni su personale, incarichi, servizi erogati, controlli sulle imprese. Nella riunione con i direttori di ripartizione verrà presentato un questionario per individuare le aree più esposte a rischio di illeciti nei procedimenti. In base a ciò, informa Magnago, si studieranno correttivi, dalla rotazione dei dirigenti alla riduzione del grado di discrezionalità.

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