Antonio Lampis ritorna a Bolzano

Bolzano. Torna a Bolzano Antonio Lampis. Il 28 di agosto finirà il suo mandato di direttore generale dei musei italiani. «Ho chiesto di non rinnovare il mio incarico - racconta lo stesso Lampis - e l'...



Bolzano. Torna a Bolzano Antonio Lampis. Il 28 di agosto finirà il suo mandato di direttore generale dei musei italiani. «Ho chiesto di non rinnovare il mio incarico - racconta lo stesso Lampis - e l'ho fatto dopo essermi consultato col mio ministro. Porto a casa una straordinaria rete di contatti e di conoscenze...».

Riprenderà il suo posto come capo ripartizione della Cultura italiana in Provincia, retta finora dal suo reggente, Claudio Andolfo.

Con Dario Franceschini, Lampis ha vissuto anni di straordinario impegno umano e professionale: «Oltre al lavoro di coordinamento delle politiche di gestione del nostro straordinario patrimonio - racconta - ho assunto la direzione diretta della reggia di Caserta, poi in Calabria. Qui da noi non esistono i vice... E poi con il lockdown ho dimenticato anche l'indirizzo della mia famiglia», ironizza Lampis.

Al suo posto il ministro dei Beni culturali ha chiamato Massimo Osanna.

È da giugno che al Mibact hanno attivato la procedura di sostituzione per il conferimento dell'incarico più strategico per una direzione generale che tiene in mano, garantendone lo sviluppo, l'intero sistema museale del Paese, forse il piè esteso e diffuso del mondo.

Osanna è un nome di grande prestigio. «Ha cambiato il volto di Pompei - lo ha salutato Dario Franceschini - che grazie al suo lavoro è diventato un modello gestionale e un punto di riferimento internazionale: una storia di riscatto che ci rende orgogliosi».

Perché di autentico riscatto si è trattato. Uno dei luoghi più straordinari al mondo aveva infatti vissuto stagioni di degrado, tra conflitti sindacali, crolli e ricerche interrotte. Con Osanna, che è anche professore ordinario di archeologia all'ateneo Federico II di Napoli, il sito, i musei e i laboratori di ricerca e restauro annessi hanno prodotto anche nuove e incredibili scoperte, tra stanze riesumate, affreschi, statuaria e una continuità di sviluppo che ha destato l'interesse degli studiosi.

Da rilevare che proprio il prestigio del nuovo direttore e la fama da lui raggiunta, pongono nella giusta luce anche la figura di Lampis. Il quale era stato chiamato a Roma proprio in virtù delle sue capacità organizzative e di gestione e per la sua cultura eclettica, che passa dall'interesse per l'arte classica alle frontiere di quella contemporanea.

Lo stesso Mibact ha annunciato che il nuovo direttore del parco archeologico di Pompei verrà scelto con procedura di selezione internazionale, la stessa che ha consentito di portare in Italia i migliori, in termini di curriculum internazionale.

Antonio Lampis, che riprenderà dopo l'estate il suo posto in Provincia, potrà così muovere le attività dei centri della cultura provinciale con la possibilità di connettere Bolzano con la rete delle grandi istituzioni museali italiane e europee. E magari portare qui opere straordinarie. P.CA.













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