Anziani raggirati, 100 mila euro di multe

L’Antitrust (Agcm) ha punito Sip, Sipre e Siv. Il Ctcu: «Fornite informazioni inesatte, incomplete e non veritiere»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Per il Ctcu si tratta di un successo “storico” – destinato a fare giurisprudenza – anche perché il numero di anziani convinti con l’inganno ad acquistare rilevatori di gas «non obbligatori» a prezzi costosissimi (249 euro, contro un prezzo medio di mercato a partire da 30 euro) stava aumentando di settimana in settimana. A mettere la parola fine a queste vendite porta a porta è stata l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che nell’ultimo bollettino ha pubblicato la decisione di «irrogare una sanzione di 35 mila di euro alla Sipre, di 10 mila euro alla Siv e di 50 mila euro alla Sip», per un totale di quasi 100 mila euro.

A spiegarne i motivi, in una nota, è stato proprio il Centro tutela consumatori: «L’apparecchio in questione è un dispositivo di sicurezza che dovrebbe servire ad allertare le persone in caso di fughe di gas negli impianti di casa. Per l’acquisto è stato richiesto un prezzo di ben 249 euro, da versare in contanti o tramite Pos direttamente ai rappresentanti. Sul mercato si possono acquistare apparecchi simili a prezzi variabili, a partire da 30 euro». Gli acquirenti, in gran parte anziani, hanno spiegato al Ctcu che, in occasione della vendita, è stato detto loro che l’installazione dell’apparecchio sarebbe diventata a breve “obbligatoria” e “prevista dalla legge”. «Nella commissione che veniva fatta sottoscrivere - prosegue il Ctcu - veniva invece chiaramente specificato che si trattava dell’acquisto di un prodotto e che non vi era affatto l’obbligo per legge di installare il dispositivo». A voce veniva detta una cosa, dunque, mentre sul contratto le condizioni erano ben diverse e rispettavano la legge, almeno sulla carta. Nel corso di un’istruttoria, durata parecchi mesi, è emerso che in occasione delle vendite «erano state fornite informazioni inesatte, incomplete e non veritiere. La pratica commerciale scorretta era aggravata dal fatto che la vendita fosse condotta a domicilio, mettendo i consumatori in una posizione di svantaggio, tanto più forte in quanto spesso erano cittadini anziani». Il vero problema, come spiega il Ctcu, è che rappresentanti di aziende che vendono (più o meno) gli stessi prodotti sono ancora in circolazione. «Purtroppo sappiamo che altre ditte con altri nomi continuano su questa strada, e pertanto invitiamo i consumatori a non cadere nella trappola. In caso di acquisto c’è il diritto di recesso entro 10 giorni. Lo si può esercitare inviando una raccomandtaa con ricevuta di ritorno al venditore». Della vicenda si è interessato a più riprese anche Gianfranco Ponte del comitato inquilini Ipes, che ha coinvolto in più occasioni proprio il Ctcu.

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