Aperture serali dei negozi: ora si terranno al venerdì

Il municipio sta pensando di spostare al giorno dopo i tradizionali giovedì lunghi Il Comune: è una scelta di carattere pratico, il sabato mattina si può dormire


di Bruno Canali


LAIVES. Si va verso una svolta per quanto riguarda i tradizionali "giovedì lunghi" di commercianti e associazioni a Laives: "La decisione non è ancora ufficiale - spiega Claudia Furlani, assessore al commercio - ma, effettivamente, da quest'anno la manifestazione dovrebbe essere spostata al venerdì sera. Ne stiamo discutendo con i commercianti e per il si definitivo manca ancora una riunione che faremo prossimamente ma è del tutto probabile che sia così". Non si tratta comunque di uno sconvolgimento delle abitudini, quanto piuttosto, di una scelta pratica, che la stessa assessore al commercio sintetizza così: "Effettivamente proporre alla gente di uscire fino a tardi di giovedì era un po' penalizzante per chi il giorno dopo si deve alzare presto per andare a lavorare; spostando queste serate al venerdì invece, il disagio non dovrebbe più sussistere". Per il resto, la formula rimarrà la stessa degli anni passati ovvero, chiusura verso le 18.30 della via Kenendy al traffico, così da liberare la striscia che attraversa il cuore della città mettendola a disposizione di ristoratori, associazioni e gruppi di musicisti che proporranno di volta in volta concerti, gastronomia e anche giochi per i bambini. Come era per i giovedì lunghi, anche i venerdì dovrebbero essere organizzati mese per mese, il primo che arriva nella settimana entrante. Fin qui, come detto, il risultato delle serate (condizioni meteo permettendo) è stato ampiamente positivo; quello che forse è mancato invece sono stati i negozi aperti dopo le 19, che avrebbero garantito un tocco in più di interesse e vivacità per i visitatori. Evidentemente i negozianti con esercizi affacciati su via Kennedy non hanno ritenuto conveniente tenere aperto oltre l'orario canonico e non si possono obbligare a farlo. L'idea, già discussa da anni, sarebbe quella di chiudere i negozi nei pomeriggi estivi, durante i quali, come si sa, in giro per la città non c'è nessuno, per poi aprire verso le 17 o le 18 e "tirare" fino alle 23 insieme alle manifestazioni che nel frattempo occupano la strada. Su questo ci sono commercianti che sono sempre stati d'accordo e altri che invece, come detto, ritengono inutilmente oneroso aprire e pagare personale per queste serate dove, in termini di guadagno, i risultati sono spesso modesti.

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