Appiano, 50 profughi in arrivo entro gennaio

Affollata assemblea con la presentazione del piano all’ex caserma Mercanti Stocker: «Previsti container-casa con bagno e cucina». Gestione a Volontarius


di Massimiliano Anzill


APPIANO. Tutti d’accordo. Provincia, Comune e cittadini sono usciti lunedì sera dalla scuola media tedesca di Appiano concordi sulla spinosa questione dei profughi.

Dopo mesi di voci e polemiche, oltre che naturalmente legittime preoccupazioni della popolazione, è stata Martha Stocker a presentarsi ad Appiano per esporre il programma d’accoglienza dei migranti.

Come previsto i profughi saranno ospitati dalla nell’ex caserma Mercanti di via Madonna del Riposo. L’assessore ha ricordato a tutti il dramma dei migranti, oltre 60 milioni, ma il numero potrebbe crescere ancora. Proprio questa imprevedibilità non deve spaventare il Comune – continua l’assessore di fronte ad una platea di oltre un centinaio di persone – in quanto il progetto per Appiano prevede la sistemazione di circa 50 migranti in “container casa” con servizi igienici e cucina in comune sotto sorveglianza e gestione dell’associazione Volontarius. Saranno organizzati pranzi etnici e tradizionali con inviti anche alla popolazione, insomma nessun rischio di ghettizzazione, come ipotizzato dal sindaco Trettl. Si tratterà di 50 giovani profughi provenienti dall’Africa centrale: falegnami, autisti, saldatori e cuochi (e pure uno stilista).

Bocche cucite invece riguardo alla data d’arrivo. «Purtroppo non è possibile dirlo oggi - spiega Trettl – mancano ancora gli allacciamenti idraulici ed elettrici, quindi posso fare una vaga stima a riguardo, non prima di gennaio febbraio».

Per quanto riguarda la permanenza, i sei gruppi politici della giunta sono tutti concordi nel fissare una scadenza triennale, considerando i lunghi tempi richiesti dalla burocrazia. I ragazzi resteranno in caserma ma avranno libertà di movimento dalle 7 alle 23, dopodiché scatterà una sorta di coprifuoco.

L’assistenza sanitaria sarà affidata alla ripartizione provinciale sanità che provvederà a visite tre volte a settimana. Come per ogni altro centro della provincia (Prissiano, Merano e Malles) saranno sempre a disposizione anche Caritas e Croce rossa, oltre che innumerevoli volontari legati ad associazioni private, in modo da agevolare quello che è il vero scopo di questi centri: far ottenere ai migranti la necessaria documentazione per potersi muovere liberamente in Europa e l’integrazione. Quest’ultima sarà raggiunta solo attraverso due obiettivi, la ricerca di un lavoro stabile nella zona e di un’abitazione. C’è chi auspica un’integrazione completa, ma probabilmente molti decideranno di abbandonare l’Oltradige per raggiungere parenti in Francia o in altri paesi dell’Ue. Le delucidazioni sono state apprezzate anche dai residenti.

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