Appiano, all’ex caserma la festa dell’integrazione

Specialità pachistane e cibo speziato preparato dai migranti per i residenti Siglata l’intesa per far lavorare i profughi alle pensiline dei bus e a Maso Ronco


di Massimiliano Bona


APPIANO. Porte aperte, buona cucina, giochi, sorrisi, agitazione ma soprattutto tanta voglia di conoscersi e superare le comprensibili diffidenze e differenze: è successo l’altra sera al Centro di accoglienza all’ex caserma Mercanti di Appiano, dove i 48 ospiti hanno avuto per la prima volta la possibilità di socializzare e scambiarsi le prime impressioni su una realtà tutta nuova. Di sicuro per i migranti (ma non solo) è stata una serata particolare. «Hanno lavorato molto per preparare la struttura ad accogliere altri ospiti - confida Roberto Defant di Volontarius - ma questa volta non si è trattato di persone in fuga dalla disperazione. Gli ospiti erano i cittadini di Appiano per la festa di apertura della loro nuova casa. C’era emozione, tanta voglia di incontrare la gente, di condividere, conoscere e farsi conoscere». Intanto è stato firmato anche il protocollo per far lavorare i migranti a Maso Ronco e alle pensiline dei bus.

L’altra sera sono arrivati in molti. Assieme all’assessora per le politiche sociali Monika Hofer Larcher c’era il sindaco Wilfried Trettl con alcuni consiglieri. Erano presenti anche rappresentanti dei Distretti sociale e sanitario di Appiano, Sylvia Rainer, Christian Kofler per la biblioteca e tanti volontari, pronti a dare una mano per realizzare i vari progetti linguistici e per il tempo libero. Il cibo preparato e offerto dagli ospiti è stato molto apprezzato. «Specialità pakistane, cibo speziato, piccante, dolci tipici e tanti sorrisi, strette di mano, racconti musica e sorrisi». E per finire, non poteva mancare la classica partitella di cricket. È stata un’altra bella occasione per vedere e sperimentare un gioco nuovo. È stato divertente vedere i migranti perfettamente a loro agio ed i tentativi, alcuni goffi e impacciati, di chi voleva cimentarsi per la prima volta con questa disciplina. «Una volta di più, attraverso il tempo trascorso insieme, nella ricerca semplice dell’incontro, facendo cose che ci rappresentano, abbiamo la prova - sottolinea Defant - che possiamo riconoscere la nuova realtà che questo mondo cambiato ci propone. Possiamo capire come viverlo, come costruire una nuova società che ci comprenda tutti secondo logiche nuove».

Volontarius si impegna da sempre seguendo «i criteri dell’incontro mettendosi a fianco ad ogni persona secondo una logica di sviluppo di comunità». Lorenza Iellici, referente del Centro, e il presidente di Volontarius Claude Rotelli hanno ringraziato gli abitanti dell’Oltradige e tutti i volontari per la partecipazione e l’entusiasmo dimostrato, felici di aver condiviso la serata con loro, aver permesso l’incontro, lo scambio e la socializzazione tra ospiti e popolazione locale.

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