Appiano: bomba carta al Centro profughi 

Nella notte tra sabato e domenica (alle 00.40) è esplosa una bomba carta Molta paura, nessun danno. Sul posto un cartello con svastica e croce celtica


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Una svastica, una croce celtica (simbolo utilizzato dalle organizzazioni di estrema destra), e la scritta in inglese «Refugees not welcome» su un cartello. È quanto i carabinieri nella notte tra sabato e domenica hanno ritrovato accanto al cancello di ingresso del centro immigrati realizzato nell’area dell’ex caserma Mercanti alla periferia di Appiano.

L’intolleranza xenofoba ha rialzato la testa in Alto Adige e ha colpito in uno dei paesi che si è fatto carico di ospitare, nell’ambito di una distribuzione territoriale che non andasse a pesare solo sulla città di Bolzano, alcune decine di richiedenti asilo.

L’attentato compiuto nella notte tra sabato e ieri è stato un vero e proprio atto di intimidazione. Una sfida, arrogante e vergognosa, alla solidarietà umana e all’ospitalità nei confronti di chi fugge da situazioni di estrema povertà e di guerra. Probabilmente gli attentatori hanno fatto esplodere una bomba carta. Sul luogo dell’attentato, praticamente davanti al cancello di ingresso del centro di accoglienza profughi, non sono stati riscontrati danni.

L’esplosione, però, è stata fortissima. Nel centro sono ospitati 39 richiedenti asilo. Tutti sono stati sbalzati dalle brande 40 minuti dopo la mezzanotte. Alcuni testimoni raccontano che anche chi ha vissuto situazioni di guerra, ha avuto realmente paura. Insomma, un botto quasi terrificante.

Quando uno degli operatori del centro è uscito dal cancello oltre il muro di cinta, ha notato un fumo molto intenso e poi - appoggiato accanto al cancello in ferro battuto - il cartello con la svastica, la croce celtica e le frasi razziste in inglese.

Né il cancello né il muro di cinta presentavano segni di danneggiamento. Dimostrazione che l’ordigno non ha provocato schegge in quanto, molto probabilmente, l’involucro era di carta.

In pochi minuti sono giunti sul posto i carabinieri, dopo l’allarme lanciato immediatamente dall’operatore di turno di Volontarius. Il cartello è stato ovviamente sequestrato. Sul luogo gli esperti del reparto scientifico dei carabinieri hanno effettuato tutti gli accertamenti del caso. E’ necessario capire il tipo di esplosivo utilizzato, il sistema di innesco, la natura stessa dell’ordigno. Dare un volto agli attentatori non sarà facile.

L’ingresso del centro profughi preso di mira si trova sul retro dell’ ex caserma Mercanti e si raggiunge percorrendo un tratto di strada immersa nel verde in via Strada Madonna del Riposo. Non è una zona molto illuminata e gli attentatori molto probabilmente hanno potuto contare anche su questo, per evitare di essere individuati da qualcuno.

La zona, però, non è completamente deserta. A poche centinaia di metri ci sono gli ingressi di alcune villette a schiera. I carabinieri (che non hanno dato la notizia se non ieri sera dopo un comunicato diffuso da Volontarius) già ieri hanno cercato di verificare se qualcuna delle abitazioni in questione sia dotata di telecamere di sicurezza.

Le indagini però sono coperte dal più stretto riserbo.

In un comunicato, diffuso ieri sera, l’associazione Volontarius , che gestisce la struttura di Appiano su incarico della Provincia, ha espresso la propria condanna «del grave atto intimidatorio nei confronti delle persone richiedenti asilo e degli operatori».

«Si tratta - si legge ancora nel documento - di un atto criminale che evidentemente vuole minare gli sforzi messi in atto da parte della Provincia, del Comune di Appiano, dell’associazione Volontarius e delle altre organizzazioni che operano in questo campo, per dare una risposta solidale e concreta all’inclusione nella nostra società di persone fuggite da situazioni di guerra, persecuzioni e minacce alla loro incolumità».

Il centro di accoglienza di Appiano è attivo da circa 2 anni e ospita al momento 39 richiedenti asilo. Si tratta di persone che stanno anche seguendo dei corsi per l’inserimento nel mondo del lavoro. Ventotto ospiti sono già occupati con contratti a tempo determinato. Altri dieci stanno frequentando corsi di formazione per inserirsi nel settore turistico-alberghiero.

Nel comunicato l’associazione Volontarius ha anche sottolineato che nel corso dei vari mesi di attività il rapporto con il Comune e la popolazione locale è sempre stato molto positivo.

«Una collaborazione proficua - scrive Volontarius nel comunicato - testimoniata anche dalla presenza di volontari che dedicano con impegno il loro tempo ad assistere i richiedenti asilo».

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