APPIANO

Appiano, mille Schützen in corteo: no alla scuola plurilingue

La cerimonia per Kerschbaumer si trasforma in una manifestazione contro «l’imperialismo vellutato». Attacco a Palermo sull’autonomia


di Massimiliano Bona


SAN PAOLO. Tutela della madrelingua, toponomastica e doppio passaporto: sono stati questi i temi chiave sollevati dagli Schützen e dai separatisti sudtirolesi in occasione della tradizionale sfilata dell’Immacolata per le strade di San Paolo di Appiano. Un migliaio di cappelli piumati, che per una volta non si sono soffermati più di tanto a ricordare gli ex terroristi. Tra i presenti, per la Svp, l’assessore provinciale Martha Stocker e l’ex assessore provinciale alla cultura Bruno Hosp. In prima fila, assieme a loro, anche il sindaco di Appiano Wilfried Trettl. Nel suo discorso la «pasionaria» Eva Klotz, che l'anno scorso ha lasciato il Consiglio provinciale dopo 31 anni di attività, ha usato toni polemici contro la politica altoatesina - a suo dire troppo arrendevole soprattutto per quanto attiene la toponomastica - e contro la giunta provinciale, colpevole di incentivare l'uso della lingua italiana nella scuola tedesca.

Eva Klotz, nel suo intervento, ha parlato di «imperialismo plurilinguistico che si fa largo con passi vellutati e che porterà alla scuola bilingue, con grave rischio per la minoranza linguistica tedesca». Il comandante degli Schützen Elmar Thaler ha sottolineato che «l’autonomia troppo spesso viene usata come parola magica, mentre devono far riflettere - ha aggiunto Thaler - le parole del senatore Francesco Palermo, per il quale bisognerà trovare delle buone argomentazioni per garantire in futuro l'attuale stato giuridico dell'Alto Adige». Thaler ha criticato, inoltre, l'assenza di un piano strategico per chiedere all'Austria la doppia cittadinanza per i sudtirolesi. Sulla tomba dei separatisti Sepp Kerschbaumer e Kurt Welser, commerciante di Innsbruck che aveva sposato la causa dei terroristi altoatesini morto 50 anni fa, sono state deposte delle corone, su una delle quali c'era scritto in italiano: «Ai caduti per il Sudtirolo libero».

Da parte sua l’assessore provinciale Martha Stocker, che ha partecipato senza prendere la parola, ha sottolineato la necessità di essere presenti sempre. «Ho ascoltato con attenzione - ha detto Stocker a margine della cerimonia - le perplessità di Eva Klotz sul plurilinguismo e l’appello alla tutela della madrelingua, che mi sento - in buona sostanza - di condividere, come gran parte del gruppo tedesco dell’Alto Adige. Partecipo a questa manifestazione da oltre vent’anni - ha concluso la Stocker - e non la ritengo affatto sorpassata». Fra gli italiani c’è chi, invece, la considera fuori dal tempo e soprattutto una nota stonata per chi crede nell’autonomia e nel suo lungo percorso. La scommessa plurilinguistica, che accomuna ormai italiani e tedeschi, dovrebbe essere un concetto forte che unisce.

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