Appiano-ospedale, 26 minuti per 8 km

Abbiamo fatto due viaggi in auto tra le 7.25 e le 8. E anche i bus - dove manca la corsia preferenziale - non si muovono


di Alan Conti


BOLZANO. Ventisei minuti sono ancora tanti, forse troppi per pensare che le criticità del pendolarismo dall’Oltradige siano risolte. Da San Michele all’ospedale di Bolzano durante l’ora di punta si sfiora la mezz’ora di percorrenza. Un tragitto che volutamente lascia fuori la «trappola» di viale Druso per provare a capire veramente quale sia la portata del traffico in entrata nel capoluogo. Abbiamo provato semplicemente a percorrere l’intero tratto per capire se e come stiano funzionando le nuove corsie preferenziali (non ancora ultimate) per il trasporto pubblico e lo stesso metrobus.

Siamo partiti alle 7.27 nei pressi dello svincolo che da San Michele porta al lago di Monticolo superando il tunnel di nuova costruzione. Il primo tratto è particolarmente scorrevole: sono poche le vetture che si inseriscono lungo la Strada del Vino almeno fino a San Paolo dove si incontrano i primi rallentamenti. Niente di particolarmente allarmante, ma si nota un aumento di auto private sulla carreggiata. In ogni caso fino alle porte del capoluogo la viabilità è abbastanza scorrevole: per arrivare alla nuova rotonda sotto Castel Firmiano per Ponte Adige ci si impiega 6 minuti. A quel punto, però, comincia la vera coda. Il semaforo è lampeggiante, ma la rotonda non ce la fa a smaltire velocemente le auto in arrivo. In alcuni punti, oltretutto, non ci sono le corsie preferenziali quindi finiscono in attesa anche i bus. Probabilmente è il tratto più critico perché coinvolge tanto i mezzi pubblici quanto le auto private. Ovviamente è il segmento su cui convergono tutti i paesi della Strada del Vino: ci sono studenti e lavoratori. Tutti pendolari. Un bacino che è sempre stato consistente e che, non a caso, figura tra le priorità della viabilità a livello provinciale. Tante promesse, per ora solo parzialmente mantenute. All’imbocco di Bolzano, sul rettilineo di via Castel Firmiano, i metrobus si sfilano e imboccano la nuova corsia preferenziale, ma le auto continuano a rimanere a passo d’uomo. Si vede transitare anche qualche bicicletta. Utilizzano la pista ciclabile, anche questa nuova. La vera odissea, comunque, comincia da questo tratto, passa per la rotonda del Bivio e affronta con difficoltà l’ultimo tratto di via Merano, dove si innesta un ulteriore quota di traffico non direttamente legata all’Oltradige. Arriviamo davanti a via Böhler dopo 26 minutim quasi un’eternità. Per sicurezza ripercorriamo lo stesso identico tratto partendo alle 8.20, con molto meno traffico: in 13 minuti siamo al San Maurizio. Forse non aveva torto chi voleva il trenino.

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