Appiano: rReferendum in vista per la cittadella dello sport

«Sulla cittadella sportiva dell'Fc Alto Adige a Castelvecchio deve decidere la gente»: Irene Hell, capogruppo della Dorfliste, spinge per il referendum


Massimiliano Bona


CALDARO. «Sulla cittadella sportiva dell'Fc Alto Adige a Castelvecchio deve decidere la gente»: Irene Hell, capogruppo della Dorfliste, spinge per il referendum. «La Svp, il 16 gennaio, dovrà dirci se vuole indirlo il Comune o se dobbiamo attivarci noi per raccogliere 600 firme». Gli ambientalisti a Caldaro sono in fibrillazione. «L'idea che possano essere distrutti quattro ettari di bosco per costruire la nuova sede dell'Fc Alto Adige, con 3 campi di allenamento, centro di fisioterapia e foresteria, proprio non ci piace. Bisogna fare tutto il possibile affinché non venga imposta una decisione dall'alto, senza tenere conto della volontà dei cittadini. La nostra vittoria sull'annosa querelle del Lido, al lago di Caldaro, dovrebbe aver insegnato qualcosa alla Volkspartei».

L'INTERPELLANZA. Questa volta la Dorfliste, aggregazione interetnica di area ambientalista, ha deciso di muoversi con grande prudenza. Rispondendo all'interpellanza, che sarà discussa nella seduta del 16 gennaio, la Volkspartei dovrà chiarire se intenda o meno promuovere - d'intesa con il resto del consiglio comunale - una consultazione popolare per consentire ai residenti di esprimersi sul progetto, i cui costi ricadrebbero in ogni caso interamente sulla Provincia.

«Abbiamo deciso di sondare il terreno - spiega Irene Hell - ma se la Volkspartei ci rispondesse picche saremo poi noi a coinvolgere da subito altre associazioni, ambientaliste e non, per fondare un comitato e raccogliere le firme necessarie. Il referendum, ne siamo convinti, si farà in ogni caso». Conti alla mano per arrivare alla consultazione popolare sarebbero necessarie circa 600 firme, pari al 10% dei residenti aventi diritto al voto.

LA GIUNTA. Sulla questione il direttivo della Volkspartei non si è ancora pronunciato, ma è una questione di giorni. In assoluto l'idea della consultazione popolare piace poco, almeno in questa fase. «Siamo convinti - spiega l'assessore Robert Sinn - che la maggior parte dei caldaresi sia a favore del progetto, anche perché a beneficiarne sarebbero anche i nostri ragazzi delle giovanili. È un'occasione più unica che rara e farsela sfuggire sarebbe un grave errore».

Secondo Sinn, tra l'altro, il progetto è ancora in una fase embrionale e non ci sono le condizioni per chiamare alle urne i residenti. «È nel nostro interesse, in ogni caso, prendere tutte le precauzioni del caso affinché il nostro splendido bosco non venga distrutto».

Come sottolinea Sinn, peraltro, a premere è anche il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder. «Dobbiamo evitare che accada quanto è successo per la cittadella a Laives. Il consiglio comunale ha già dato il suo benestare a larghissima maggioranza ed entro febbraio dovrebbe essere possibile procedere con la variazione al Puc».

IL PROGETTO. Allo stato attuale delle cose non c'è ancora un progetto preliminare. A realizzare un primo schizzo, entro gennaio, sarà l'architetto brissinese Ralf Dejaco, un vero esperto di impianti sportivi. Il professionista della val d'Isarco - come ha confermato ieri l'assessore Raimund Fill - incontrerà a breve il gruppo di lavoro nominato dal sindaco Benin Bernard e del quale fanno parte tutte le forze politiche, Dorfliste inclusa. Resta, in ogni caso, l'impegno assunto con la Provincia a fare in fretta.

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