Applausi al terrorista, accuse a Durnwalder

Polemica sulla cerimonia a Vienna con passerella per l’ergastolano Steger. Urzì: «Il governatore non si è dissociato»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Trasferta di due giorni - con polemica - in Austria per il governatore altoatesino Luis Durnwalder. Martedì sera il presidente della giunta ha partecipato ad un incontro al Parlamento sullo sviluppo del Tirolo storico negli ultimi due decenni, mentre ieri ha ricevuto la massima onorificenza della città di Vienna dal sindaco della capitale austriaca Michael Häupl.

A Vienna c’era anche il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì che non ha gradito gli applausi del presidente all’ex terrorista Siegfried Steger, uno dei “quattro bravi ragazzi della Valle Aurina”, condannato all’ergastolo per una serie di attentati.

«Ciò che è successo è scandaloso. Inoltrerò al presidente della Provincia Durnwalder - scrive Urzì - una protesta formale con richiesta di una presa di distanza rivolta al Parlamento austriaco per questa presenza scomoda e che ha rovinato quella che doveva e poteva essere una festa sui valori dell’amicizia. Scuote le coscienze che Siegfried Steger sia stato salutato con un fragoroso applauso, da tutti i presenti, alla presenza del Presidente del Nationalrat. Spero che l’Italia abbia qualcosa da dire a riguardo».

Il governatore altoatesino, informato in serata delle accuse rivoltegli dal consigliere provinciale Urzì, ha replicato stizzito. «Steger era presente a Vienna come il sottoscritto e Urzì. Non sono stato certo io ad invitarlo al Parlamento austriaco, dove ero uno degli ospiti». Durnwalder preferisce glissare sugli applausi tributati all’ex membro del “Bas” (il Comitato per la liberazione del Sudtirolo): «La trovo una polemica pretestuosa. Urzì quando si avvicinano le elezioni sa parlare solo di monumenti e toponomastica e cerca di trarre il massimo vantaggio da ogni situazione. Non sono tenuto e non ho alcuna intenzione di rispondergli. È evidente che vuole cavalcare l’onda».

Il paradosso è rappresentato dal fatto che il documentario presentato a Vienna era ispirato «al valore della conciliazione fra i territori a nord e a sud del Brennero», secondo un percorso comune di reciproca fiducia da costruirsi attraverso segni di amicizia e leale collaborazione, «valorizzando ciò che unisce e allontanando sempre più ciò che divide». Con questo spirito era presente anche il consigliere provinciale Alessandro Urzì.

«Volevo testimoniare la sincerità di un atteggiamento positivo, che va rivendicato in forma reciproca. Per questo ferisce la coltellata morale inferta dall’invito a Siegfried Steger e dall’applauso che ne ha accompagnato la presentazione. Ho abbandonato immediatamente l’incontro, come presa di distanza da un approccio verso i temi della conciliazione che ritengo goffo e offensivo». Resta da capire se la Svp prenderà o meno le distanze. Di sicuro della questione si tornerà a discutere a breve in consiglio provinciale.

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