Apre il negozio senza glutine

L'idea di Marco Lenzi, dagli ascensori al punto vendita per celiaci


Alan Conti


BOLZANO. Marco Lenzi, una vita spesa a costruire un successo imprenditoriale con gli ascensori, punta forte sul mercato di chi non tollera il glutine. Domani aprirà in Galleria Europa il suo "Glutenfreeworld.Eu", un punto vendita con prodotti totalmente privi di glutine adatti a chi è affetto da celiachia. La completa esclusione del glutine dalla dieta non è facile da realizzare, in quanto i cereali non permessi ai celiaci si ritrovano in moltissimi prodotti alimentari ed il rischio di contaminazione accidentale da glutine è spesso presente nei processi di lavorazione dell'industria alimentare. E poi inserirsi in questo genere di commercio non è facile anche perchè esiste l'esenzione sanitaria.

«Si può arrivare fino a un massimo di 140 euro mensili - continua Lenzi - e per ora a farlo sono solo le farmacie. Ora, però, con le liberalizzazioni di Monti abbiamo speranza anche noi privati». Oltre all'aspetto tecnico, tuttavia, c'è pure una motivazione sociale nell'alternativa alla farmacia. «Con la questione del ticket si presenta la celiachia alla stregua di una malattia, così molti si vergognano di dichiararla. In realtà è perfettamente comparabile con l'intolleranza al lattosio: nessuno, però, ha timore di dichiarare che non mangia formaggi o beve latte. La mentalità va cambiata e io a mia figlia ho sempre detto di sbandierare ai quattro venti la celiachia di cui soffre perché non c'è nulla da temere».

Non a caso il mirino di Lenzi è ben puntato su tutte le intolleranze: «L'obiettivo del negozio è di arrivare a offrire opportunità alimentare che estinguano la bellezza di undici intolleranze in generale. Vogliamo essere un'alternativa». D'accordo, ma cosa si può trovare di veramente nuovo? «Dalla Sacher fresca alla pasta napoletana, passando per i prodotti della tradizione altoatesina oppure dolci per le ricorrenze. Lo spettro sarà ampio perché intendiamo abbattere il tabù del celiaco che non può mangiare nulla». Viaggiare con l'imposizione di dover prestare attenzione a qualsiasi cibo, infatti, non è sempre facile.

«Bisogna sempre farlo presente e sperare che chi hai di fronte dimostri sensibilità. Con il negozio cercheremo da una parte il contatto con esercenti altoatesini fornendo alimenti monodose freschi da preparare al momento e dall'altra venderemo singoli pasti ai turisti celiaci da proporre dove vengono ospitati. Ricordiamoci che molto spesso basta un singolo celiaco per garantire una decina di clienti in più e questo in provincia di Bolzano dobbiamo ancora capirlo». In altre zone, invece, l'attenzione è più alta?

«In Emilia Romagna, per esempio, sono molto più strutturati. Bisogna superare quell'atteggiamento misto tra diffidenza e vergogna perché l'unica strada è trovare contromisure efficaci». E Bolzano è solo il primo passo: «Abbiamo in previsione 15 aperture nei prossimi tre anni, tra cui i maggiori centri dell'Alto Adige, Trento e Verona».

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