Cultura

Archeoart dona 8 mila libri: «Portiamo cultura a tutti» 

L’associazione regala il proprio patrimonio alla Biblioteca provinciale. I lutti della pandemia, le attività insieme al Cls: Patrizia Zangirolami ripercorre 45 anni di storia



BOLZANO. Eclettica, plurale, generosa. L’associazione Archeoart dona ottomila libri, 20 riviste specializzate e altri cinquemila media alla Biblioteca provinciale Claudia Augusta. Ne nasce un fondo che rimarrà nel catalogo a disposizione della popolazione. A palazzo Widmann, in un cortile interno affollato di socie e soci dell’associazione fondata nel 1978 a Bolzano, l'altro giorno è andatra in scena la conferenza che ha suggellato la collaborazione.

Patrizia Zangirolami, archeologa e storica dell’arte, è presidente dell’associazione fin dalla fondazione 45 anni fa. Per trent’anni è stata presidente anche del Consorzio lavoratori studenti (Cls), che in sinergia con Archeoart porta la cultura a chi ne è più distante, a chi non ha potuto accedere agli strumenti della cultura. «La cultura d’arte è ancora più difficile, perché è considerata “non essenziale”. L’arte va difesa da chi ci vede solo una fonte di guadagno», racconta così una sfida che dura da decenni. Poi, davanti alla platea: «La cultura è vita, è respiro, è aprire gli occhi. L’arte nelle sue varie forme permette di parlare un linguaggio universale, comprensibile con gli occhi del cuore». La pandemia si è portata via dieci soci. Tra loro anche la bibliotecaria Giuseppina Scalzotto: ricordandola, e salutando il vedovo Edmondo Rovesta seduto tra il pubblico, Patrizia Zangirolami si emoziona e si commuove.

«L’ente pubblico può creare qualcosa per tutti. Il fondo Archeoart, che stiamo digitalizzando, darà la possibilità a più persone di accedere al sapere». Le opere vanno dall’archeologia alla storia, dalla religione alla filosofia. Passando per una collezione dedicata alla “letteratura grigia” (testi e informazioni non controllati dall’editoria commerciale) e alle riviste di settore. Attenzione, perché i libri transitano verso la biblioteca provinciale, ma restano le numerose attività dell’associazione. Dai corsi con il Cls alle visite guidate in tutta Italia, dalle dispense per studenti alle lezioni e alle consulenze.

«L’archeologia – così Antonio Lampis, direttore del Dipartimento provinciale cultura italiana – è passata dall’essere la cenerentola della cultura a vero e proprio motore dell’Italia, lo dimostrano gli ingressi a siti archeologici come quello di Pompei. L’archeologo con il suo sapere accompagna i curiosi, un po’ come farebbe una macchina del tempo».

Come dice Valeria Trevisan, direttrice della Biblioteca provinciale, «la nostra società deve saper valutare un benessere di fondo come quello che nasce dalla cultura, la cultura che crea reti, circoli virtuosi e buone abitudini». Ripartire ed essere più capillari sul territorio, questo il proposito dell’assessore Giuliano Vettorato dopo la pandemia. «In Alto Adige nessun operatore culturale ha perso il posto di lavoro», aggiunge.

Numerosi i ringraziamenti di Patrizia Zangirolami: volontarie e volontari «che si sono sempre prodigati con entusiasmo per far sì che l’associazione proseguisse nella sua attività», il Cls «con i lavoratori che ogni giorno mi insegnano a imparare moltissime cose» e con il presidente Matteo Grillo e con il cofondatore Marcello Bosio, Carmen Travaglini che di Archeoart è la tesoriera fin dall’esordio, Lucia Piva per i corsi di aggiornamento e per aver avviato già nel 2012 un primo passaggio del patrimonio librario di Archeoart alla Biblioteca provinciale, Alessandra Sorsoli per le riviste, Valeria Trevisan per il progetto di consulenza bibliografica. L’assessore provinciale alla cultura Giuliano Vettorato e il suo predecessore Christian Tommasini, l’architetta Bianca Monti, Roberta Montarulo e Dimitri Madani per il documentario sull’associazione, il nuovo direttore dell’Educazione permanente Luca Bizzarri. S.M.













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