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Areale, affossato il mega appalto. Rfi costruirà la nuova stazione 

Ieri il vertice. La Provincia acquisterà i terreni, le Ferrovie realizzeranno l’infrastruttura. Sì allo «spezzatino» delle aree. Confermato il centro intermodale con terminal dei bus interrato sotto lo scalo dei treni. Previsti 1.700 alloggi


Sara Martinello


BOLZANO. La novità sotto il sole è che Rfi progetterà e costruirà la nuova stazione dei treni, sia le infrastrutture sia i servizi, garantendo fra l’altro grandi tecnologie. Il primo passo è atteso entro marzo 2024 con la consegna del progetto di fattibilità.

I risultati cui è giunto il gruppo di lavoro dell’Areale però parlano anche di due grandi ritorni, come è emerso dal vertice a Palazzo Widmann, ieri 6 luglio, tra Rfi, Provincia e Comune. Il primo ritorno è quello del terminal degli autobus interrato, sotto lo scalo dei treni. Il secondo è l’ipotesi «spezzatino» che affossa definitivamente l’idea del mega appalto. È confermata la futura lottizzazione con vendita a privati, cooperative edilizie e Ipes. Ci saranno l’impianto sportivo con la piscina, il centro culturale (originariamente di proprietà del Comune, poi si vedrà) dentro le Officine. Poi i servizi, il verde.

La base resta il masterplan Podrecca, disegnato su 47,5 ettari, ma Rfi sviluppa il progetto della ferrovia e la Provincia acquista i terreni. Poi li spezzetta e li vende, rientrando dei costi. Sulla mole dell’investimento e sull’attesa (dei 1.700 alloggi anche vincolati per residenti, di cui una fetta tra i 400 e i 600 andrebbe all’Ipes), a voce alta nessuno promette più niente, sebbene in municipio l’idea prevalente sia che manchi una decina di anni ancora. Troppi i rinvii, finora, troppe le frizioni e troppo scarso il margine di azione sui contenuti di una gara europea. Per questo, dice il presidente Arno Kompatscher, «si è lavorato su una strategia più semplice, meno esposta a ricorsi o rivalutazioni».

Molto importante, secondo Renzo Caramaschi, «che non si consumi suolo», sottolinea il sindaco, «Di fatto si costruirà sul già costruito: lo spostamento dei binari verso sud recupererà alla città lo spazio per case e servizi. Bolzano diventerà un centro intermodale di eccellenza». Il Comune non metterà mano al portafoglio, se non quando intascando gli oneri di urbanizzazione realizzerà fognature, strade, illuminazione, teleriscaldamento.

I 300 milioni di euro in carico alla Provincia di cui si favoleggiava cinque o sei anni fa non sono più una cifra verosimile. Kompatscher: «I valori di mercato saranno diversi, ma anche il costo del centro intermodale sarà più elevato. Lo capiremo dallo studio di fattibilità tecnica ed economica». Il che ci rimbalza al prossimo marzo, la prima scadenza rivelata dall’ad di Rfi Gianpiero Strisciuglio, ieri, dopo il vertice bolzanino cui le Ferrovie hanno partecipato con otto delegati. «Stimeremo l’investimento nei prossimi mesi», spiega Strisciuglio, «Rivedendo il progetto di partenza, attualizzandolo anche in ragione dell’evoluzione normativa e degli altri investimenti, delle altre opere in realizzazione sul territorio». La stazione dovrebbe essere finanziata con fondi ministeriali (Economia e Infrastrutture, presumibilmente). Non con il Pnrr: «Non è compatibile con le tempistiche».

 













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