Areale, Caramaschi vuole chiarezza 

Dimissioni di Berger, il sindaco rivendica le richieste di modifica all’accordo: «Il Comune non dovrà spendere nulla»



BOLZANO. Renzo Caramaschi non si aspettava questo stop sull’areale ferroviario. «Siamo arrivati al 98%, ormai vedevo il traguardo», racconta il sindaco. Invece venerdì il presidente provinciale Arno Kompatscher lo ha avvisato della lettera di dimissioni di Hermann Berger, il responsabile unico del procedimento all’interno della società Arbo, di cui Comune e Provincia sono soci al 50%. La lettera non è stata spedita solo perché Kompatscher ha chiesto tempo a Berger. Alla base c’è un contrasto tra Berger e il Comune, attraverso i suoi rappresentanti in Arbo, Andrea Zeppa e Ulrike Pichler, che hanno chiesto alcune modifiche al testo dell’Accordo di programma, ormai quasi definito, che rappresenta la pietra fondante del maxi progetto di riqualificazione urbana. Sulla base dell’accordo verrà elaborata la gara europea per individuare l’investitore che si farà carico di tutta l’operazione. Caramaschi rivendica l’azione del Comune. Le modifiche, conferma, mirano a tutelare al massimo il Comune, «che non dovrà spendere un euro per le opere pubbliche che verranno costruite nell’areale». La bozza di accordo attuale, riferisce Caramaschi, negli articoli sui costi di urbanizzazione ma non solo, «secondo noi va perfezionato». L’allarme è scattato quando sono circolate ipotesi di alcune decine di milioni di euro che avrebbero potuto finire a carico degli enti pubblici per opere come la piscina e il centro culturale, in base a certe interpretazioni dell’accordo. «Il nostro compito è tutelare al massimo il Comune. Berger lavora da anni con assoluta passione sull’Areale, capisco che possa essersi infastidito per le nostre richieste, tra l’altro discusse con la Provincia che ha le medesime esigenze», ribadisce Caramaschi, «Non è una azione di sfiducia nei suoi confronti, ma solo la volontà di migliorare. Stiamo affrontando una avventura enorme, ce ne sono meno di cinque simili in Europa. Si intrecciano norme europee, diritto amministrativo, diritto commerciale, regole sugli appalti, è tutto molto complicato ma dovrà essere tutto ineccepibile. Il principio è che per gli enti pubblici l’operazione dell’areale dovrà essere a costo zero. Non si può lasciare alcun punto ambiguo, su cui discutere dopo la gara, perché a quel punto il privato curerà solo i propri interessi, come è logico che sia». Berger ha motivato così la decisione di dimettersi: «Le modifiche richieste ammazzano il progetto, la gara rischia di andare deserta». Caramaschi ribadisce di essere ottimista: «Siamo a un ottimo punto». (fr.g.)

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