Areale, ecco le condizioni al concessionario “unico” 

Il recupero urbanistico. Il Comune risponde all’Ordine degli Architetti sui rischi di un solo regista  per il progetto del nuovo quartiere. «Non sarà pensato e realizzato come un blocco monolitico» 


Paolo Campostrini


Bolzano. L'accordo sull'Areale è scritto. Per la firma mancava solo il sì di Rfi che, finalmente, lo ha approvato nel suo ultimo cda, consentendo agli altri due soggetti interessati, Provincia e Comune, di definire la data in calendario per la firma collettiva a tre il 3 luglio. Così che, per il 3 agosto, è plausibile il passaggio in consiglio comunale. A settembre i bandi. Ma il nuovo testo integrato, ed è questo l'elemento che modifica definitivamente lo scenario di progettazione, impone una «diversificazione progettuale». In sostanza: il nuovo quartiere non sarà uniforme, non un quartiere dux 2.0.

In Comune e tra i consulenti che hanno condotto in porto lo schema di intesa, confermano: un unico soggetto concessionario sì , ma anche una diversificazione di soggetti esecutivi e di imprese impegnate. «Rischio Areale se viene assegnato a un solo regista», era stata, in sintesi, la posizione espressa dal vertice dell'Ordine degli architetti in assemblea l'altro giorno. Riproponendo in questo modo la vecchia trincea che aveva diviso lo scorso anno il sindaco dal suo vice, sostenitore (fino a qualche mese fa e prima degli incontri con Kompatscher e Arbo) dello "spezzettamento" dei lotti edilizi dell'Areale.

Questa visione a stretto controllo pubblico della grande opera, così come emerge dal testo finalmente completo dopo le integrazioni e chiarimenti chiesti da Ferrovie, è confermata da Caramaschi: «È così, non ci sarà alcun pericolo di creazione di una espansione urbana tutta uguale, costruita attraverso un unico percorso realizzativo. Ogni palazzo nuovo in costruzione sarà sottoposto all'esame di una commissione di controllo e soggetto a visione preventiva delle commissioni edilizie comunali. Ho letto dei timori degli architetti: posso assicurare loro che “unica” non sarà la regia ma soltanto il soggetto che acquisirà la concessione ab initio. Ci saranno tante regie, nel concreto». Anche perché, e questo è un elemento di grande rilevanza inserito del testo definitivo, sarà imposto il ricorso a progettisti e imprese locali, sia edilizie che artigianali.

Concessione “controllata”.

E in Comune portano una serie di elementi che consentono di definire quella che verrà affidata ad un soggetto vincitore al termine della gara internazionale, una “concessione controllata”. E sono, nell'ordine: 1) il progetto Podrecca, che aveva vinto a suo tempo il concorso, e su cui si basa l'immagine e l'idea stessa dell'Areale, è solo uno schema di massima e non definisce la qualità e la forma delle realizzazioni edilizie che vi troveranno posto; 2) l'impegno a definire progettualmente l'area che risulterà edificabile dopo lo spostamento della ferrovia, non come un unico blocco ma come una serie di quadranti ognuno con una sua funzione; 3) ogni edificio avrà la necessità di una singola concessione edilizia quindi sarà esaminato caso per caso e lotto per lotto; 4) nel grande spazio di risulta dell'«arpa», la nuova curva dei binari verso sud, ci sono una serie di edifici tutti da definire, dalla piscina, al centro dei linguaggi contemporeanei, dalla Questura, all'hotel, alla casa di riposo che verranno ideati e realizzati autonomamente attraverso percorsi specifici; 5) infine nel testo c'è l'impegno , da parte dell'assegnatario dell'opera, di distribuire incarichi, progettazioni, cantieri a soggetti locali, sia come studi di architettura che come imprese di costruzione.

«L'assegnazione ad un unico soggetto serve quindi l'interesse pubblico - chiarisce ancora il sindaco Caramaschi - perché così Provincia e Comune avranno un unico interlocutore cui riferirsi di fronte ai problemi che si porranno in futuro nel percorso realizzativo. Pensiamo alla difficoltà, invece, di doversi rapportare ipoteticamente ad una infinità di soggetti assegnatari senza poter mai discutere del progetto nel suo insieme su un unico tavolo...». Dunque, tra comitato di controllo e obbligo di riferirsi a soggetti locali, Provincia e Comune, che si dividono al 50 e 50 la società di gestione, contano di semplificarsi la vita dialogando con un unico punto di riferimento esecutivo. Tempi? Dopo lo slittamento chiesto da Rfi ( che aveva promesso di definire l'esame del testo definitivo convocando il cda entro maggio, promessa mantenuta) la firma, come detto, avverrà il 3 luglio. E c'è il tempo per il passaggio anche in consiglio comunale, per definire la pratica ben entro l'estate così da poter avviare agli inizi di autunno le procedure di gara.













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