Ariston, trovato l’accordo per riaprire il cinema

Mussner: «Oggi la firma in Provincia. Entro Natale film per 4 giorni la settimana» Balzarini: «I soldi ci sono. Ora si tenga conto anche delle richieste dei gestori»


di Massimiliano Bona


MERANO. I meranesi attendevano la firma della convenzione per la riapertura dell’ex cinema Ariston da anni e oggi dovrebbero essere finalmente accontentati. La giunta provinciale discuterà, infatti, dell’accordo triennale tra Comune e Provincia che affiderà la gestione della struttura al Filmclub. «Cercheremo di venire incontro ai residenti - commenta l’assessore provinciale Florian Mussner - e di garantire un’apertura per quattro giorni alla settimana, dal pomeriggio alla sera. I costi dell’operazione non sono elevati e, almeno sulla carta, non dovrebbero esserci ostacoli di sorta. I fondi, per la parte che riguarda la Provincia, saranno assicurati dall’assessorato alla cultura».

Tempi e lavori. Trattandosi di una sala già attrezzata l’ex Ariston non necessita di particolari interventi. «Bisogna cambiare - spiega il vicesindaco Giorgio Balzarini - il telone per le proiezioni, migliorare l’acustica e sostituire le casse. Va acquistato anche un proiettore digitale perché quelli con la pellicola dal primo gennaio del prossimo anno non potranno più essere utilizzati».

Anche per quanto attiene i tempi Balzarini è cautamente ottimista. «Essendoci già la necessaria copertura finanziaria, una volta firmata la convenzione bisognerà attendere solamente che arrivi il materiale. Per i meranesi, se tutto dovesse filare liscio, potrebbe essere un bel regalo di Natale».

La convenzione. Il Comune di Merano ha già redatto una prima bozza della convenzione, che tiene conto anche delle richieste dei gestori del Filmclub. E la giunta ovviamente si augura che questo documento non venga stravolto o comunque modificato in modo sostanziale.

«I gestori ci hanno chiesto - prosegue Balzarini - di poter aprire tutti i giorni, da giovedì a domenica, a partire dalle 17.30, poco prima dell’inizio delle proiezioni. Ma anche di poter vendere bevande e caramelle, in modo tale da riuscire ad incrementare, per quanto possibile, i ricavi». È stata esclusa invece a priori la vendita di pop-corn. «Altrimenti sarebbe necessario pulire più a fondo e regolarmente con costi non indifferenti. Dobbiamo, invece, cercare di tenere sotto controllo, da subito il budget».

I costi annui. La cifra complessiva per tenere aperto l’ex Ariston non arriva nemmeno ai centomila euro. La Provincia, almeno secondo l’intesa già raggiunta, dovrebbe metterne 25 mila, il Comune 20 mila e la Comunità comprensoriale del Burgraviato 10 mila. A ciò bisogna aggiungere l’apporto garantito dagli sponsor ed in particolare dalla Fondazione Cassa di Risparmio e da Azienda Energetica. I conti sono stati fatti prevedendo un’utenza media, ogni dodici mesi, di circa undicimila persone. Ma se la programmazione dovesse risultare all’altezza, come sperano molti meranesi, questa cifra è destinata ad aumentare.

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