Arrestato passatore in A22 Nel furgone 15 profughi

All’area di servizio in manette Walid Zaafrani: trasportava anche donne e minori Il questore Carluccio: «Il racket esiste e parte dal Veneto o dalla Lombardia»


di Alan Conti


BOLZANO. Stipati nel vano di un Fiat Ducato bianco, in quindici. Con tanto di quattro minori e due donne. Viaggiava così un gruppo di siriani irregolari intercettato dalla polizia stradale all’area di servizio Isarco Est lungo l’autostrada del Brennero durante un pattugliamento finalizzato proprio al mettere un limite al racket dei passatori: trafficanti di uomini che approfittano di una situazione internazionale complicata e dei flussi migratori per offrire passaggi verso la Germania o l’Austria. Pagati a peso d’oro, spesso su mezzi di fortuna. Un meccanismo innescato anche dai controlli serrati sui treni che rendono la ferrovia una strada più complicata per profughi e stranieri irregolari.

L’altro giorno, dunque, una pattuglia con questo preciso compito nota un Ducato posteggiato presso le pompe di benzina nell’area di servizio Isarco Est. Pessime le condizioni del mezzo. Gli agenti della polizia si accorgono dei finestrini posteriori oscurati artigianalmente con uno spray bianco. Approfittando dell’assenza del conducente i poliziotti si avvicinano al furgoncino e notano una persona dai lineamenti mediorientali seduto sul lato passeggero udendo anche delle voci provenire dal cassone. In quel momento comincia l’appostamento con l’ausilio di un’altra pattuglia. Una volta tornato il conducente la polizia stradale lo ha fermato facendosi aprire il vano. Dentro quindici siriani irregolari con quattro bambini e due madri, uno sopra l’altro. Immediato per il 43enne cittadino tunisino Walid Zaafrani scatta l’arresto. Su di lui, oltretutto, pendeva un provvedimento emesso dalla questura di Milano. Fermati poco vicino altri due cittadini siriani regolari, a bordo di una vettura autonoma, che si dichiarano estranei ai fatti pur conoscendo Zaafrani. I migranti, intanto, venivano trasportati in questura a Bolzano per la prima assistenza, le fotosegnalazioni e l’assegnazione delle mamme e dei bambini alle strutture idonee. Zaafrani, invece, è arrestato per favoreggiamento aggravato e denunciato a piede libero per essersi trattenuto in Italia. Non pago, guidava anche senza aver mai conseguito la patente. Sequestrati anche il veicolo oltre a 125 euro rinvenuti nelle tasche del passatore. I due presunti complici, invece, saranno sottoposti ad ulteriori accertamenti.

«Abbiamo la massima allerta su questo fenomeno - spiega il questore di Bolzano Lucio Carluccio - e procediamo in varie direzioni. Dalle indagini in borghese in mezzo ai migranti ai controlli capillari sull’autostrada del Brennero che è, ovviamente, una tratta centrale per questo transito». Un racket che, però, non ha radici sul territorio altoatesino. «No, in genere i migranti vengono agganciati più lontano. Dalla Lombardia o dal Veneto, per esempio. Di certo la base non è Bolzano o il Brennero». Un fenomeno variegato. «Qualche settimana fa abbiamo fermato un professionista che portava in Germani a alcuni migranti con l’auto aziendale per cento euro a persona. Purtroppo è abbastanza trasversale». Una tariffa, cento euro, decisamente sotto mercato. «Sì, assolutamente. In genere un passaggio costa almeno il doppio. Poi dipende dalla destinazione e anche dal mezzo. Chiaro che il trasporto in un furgoncino costa meno. Continueremo a tenere l’attenzione altissima».

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