Arriva Calabrese, nuovo super primario

In servizio da gennaio al posto di Füstös. «Mi impegnerò nella prevenzione oncologica, anche fuori dall’ospedale»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Dopo l’addio di Rolando Füstös, che ha lasciato quest’estate per passare nel privato alla clinica Santa Maria, arriva un nuovo super primario per la divisione di otorinolaringoiatria dell’ospedale San Maurizio. Si tratta di Luca Calabrese, un luminare nella propria specialità, come spiega in una nota l’Asl. Il direttore generale Thomas Schael è “particolarmente orgoglioso d’essere riuscito ad attirare a Bolzano uno specialista del suo calibro”. Calabrese, che attualmente svolge ancora la sua attività presso il rinomato Istituto europeo di oncologia di Milano, inizierà il proprio servizio in Alto Adige a gennaio.

Calabrese, classe 1961, ha al suo attivo una brillante carriera. Dopo gli studi di medicina a Bologna, nel 1993 ha conseguito la specializzazione in chirurgia plastica a Bari. Nel 2001 ha ottenuto il titolo di specialista in otorinolaringoiatria a Pavia dedicandosi successivamente soprattutto all’ambito oncologico. Dapprima prestando per 5 anni servizio presso l’Istituto nazionale dei Tumori di Milano per poi passare al famoso Istituto europeo di oncologia, dove opera attualmente. L’Ieo è stato fondato nel 1994 dall’oncologo Umberto Veronesi e dopo soli due anni è stato certificato come istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs). L’Ieo punta a essere anche comprehensive cancer center e a sviluppare una visione possibilmente omnicomprensiva della terapia oncologica. Calabrese, che qui ha iniziato come ricercatore, nel 1996 è stato promosso ad assistente, nel 1999 vice-direttore e nel 2006 direttore di Chirurgia orofaringea.

Nella vita professionale di Calabrese rientrano molti soggiorni all’estero presso rinomate cliniche, come l’universitaria di Göteborg, l’Hospital Begin a Parigi per l’apprendimento di nuove modalità di approccio dei tumori del cavo orale, o il Canniesburn Hospital a Glasgow (Scozia). Calabrese ha fino ad ora eseguito circa 5.000 interventi chirurgici in ambito oncologico, prevalentemente nella regione cervico-facciale.

Fra questi sono da citare le circa 700 operazioni di chirurgia maggiore e di demolizione del distretto cervico-facciale, di ricostruzione complessa con lembi mio-cutanei e lembi micro-vascolarizzati. In particolare, in tale settore ha elaborato nuove modalità chirurgiche di asportazione delle neoplasie e sviluppato modelli di ricostruzione funzionale. Ciò viene anche attestato per mezzo di un imponente numero di pubblicazioni scientifiche, 75 delle quali dedicate a temi oncologici.

Ed è proprio l’oncologia che sta a cuore al nuovo primario: da anni collabora con il Centro tumori “Lilt” per sensibilizzare all’importanza della prevenzione e desidera divulgare questa tematica anche tra la popolazione altoatesina. “E’ mia intenzione attirare, per quanto possibile, l’attenzione su questo tema non limitando la comunicazione e l’informazione all’ambito ospedaliero, ma uscendo all’esterno per raggiungere, ad esempio, anche scuole o altre istituzioni. Penso a iniziative sul territorio per garantire la continuità assistenziale. Dobbiamo sviluppare nuovi modelli di assistenza sociosanitaria. Credo che questo, in Alto Adige, mi riuscirà bene”. Anche il contatto con l’esterno è stato fino ad ora molto importante per Calabrese tanto da collaborare, ad esempio, all’informazioni on-line sulla pagina della salute “OK salute e benessere”. La sua umanità nel trattamento dei pazienti viene lodata da più parti.

Per rimanere anche in futuro aggiornato, Calabrese continuerà a mantenere la sua attività didattica presso l’università di Pavia anche dopo la sua entrata in servizio a Bolzano. Con lui verrà garantito anche il lavoro in rete a livello nazionale e internazionale, dato che non è solo membro di associazioni scientifiche varie, ma anche docente in diverse università.

Per Schael l’attività clinica e di ricerca di Calabrese è stata fondamentale per la scelta: “Non ha soltanto una grande esperienza nel trattamento di quadri clinici molto complessi, ma può anche contare su una spiccata carriera scientifica nonché di docenza. Questi aspetti sono molto importanti e ci permettono di poter contare, grazie a Calabrese, non solo su un grande esperto in ambito chirurgico delle patologie tumorali, ma anche su uno specialista con conoscenze internazionali molto ampie in rete. È proprio in tempi come questi, in cui dobbiamo stare al passo a livello internazionale, che la popolazione altoatesina può essere contenta della nomina conferita ad uno specialista di tale calibro”.

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