Arriva di nuovo la Zona Rossa Kompatscher: «Ultimi sacrifici» 

Le regole. Vertice con il governo, presidenti schierati per le restrizioni durante le feste natalizie: «Ma ristori subito»  Commissariato del governo, più controlli sugli assembramenti. Svp, strappo al Senato sulla mozione di maggioranza


Francesca Gonzato


BOLZANO. La corsa era verso l’Alto Adige zona gialla entro sabato. Lo scenario è cambiato bruscamente. Sarà un Natale con nuove pesanti restrizioni. Ieri mattina Arno Kompatscher si è ritrovato con i colleghi presidenti, immerso nella discussione se tutta l’Italia diventerà zona rossa dal 24 dicembre (più probabile) o da questo fine settimana, come suggerito dal trentino Fugatti o dal veneto Luca Zaia, alla prese con un picco di contagi da pugno nello stomaco (poi lo stop di Salvini). «Con qualche differenza, ma il clima è questo», riferisce Kompatscher dopo la riunione Stato-Regioni con i ministri Boccia e Speranza. Kompatscher non arriva a dire di essere favorevole alla zona rossa o arancione «scuro», a ore la decisione del governo, ma la considera inevitabile: «È prevalso il ragionamento, devo dire anche nella nostra giunta, che se vogliamo ripartire in gennaio, allora è sensato sfruttare questo periodo di rallentamento generale, con le scuole chiuse e molte persone in ferie, per raffreddare ulteriormente la curva dei contagi». Il governo potrebbe decidere di chiudere di nuovo negozi, ristorazione, estetisti, o lasciare aperte alcune di queste categorie. «Qualsiasi sarà la scelta, i presidenti sono corali su un punto: servono i ristori. Non si possono uccidere le imprese», così Kompatscher.

Gli spostamenti tra Comuni

Se tutto o quasi chiuderà di nuovo, vengano garantiti almeno gli spostamenti sul territorio. «Lasciamo alle persone la possibilità di fare una passeggiata, di stare all’aperto», così Kompatscher. Il governo potrebbe accordare deroghe per i Comuni sotto i 5 mila abitanti. «Non basta», accusa la senatrice Julia Unterberger. È tra le più vicine al governo nella Svp, ma ieri ha strappato. Tutto il Gruppo le autonomie non ha firmato né votato la mozione di maggioranza, approvata in Senato, sulle «Limitazioni alla circolazione nel territorio nazionale nel periodo natalizio».

Julia Unterberger aveva firmato un testo della maggioranza che puntava a una serie di deroghe ai limiti di spostamento per consentire le visite ai familiari. Il testo è stato sostituito da un altro che, accusa Unterberger, «garantisce una cambiale in bianco al governo per dichiarare la zona rossa su tutto il territorio. Non potevamo votarlo». D’accordo Kompatscher: «Le persone sono provate da mesi di pandemia. Non possono accettare di essere di nuovo rinchiuse a casa in un territorio come il nostro, di piccoli comuni e natura».

Più controlli

La stretta contro gli assembramenti nelle baite e nelle città andati in scena domenica è stata confermata ieri nella seduta del Comitato sicurezza e ordine pubblico presieduto dal commissario del governo Vito Cusumano. Ci saranno più controlli, come chiesto da Provincia e Consorzio dei Comuni.

Programmare la ripartenza

Che arrivi o meno la zona rossa, sarà un Natale e un Capodanno di sacrifici. «Sacrifici per metterci nelle condizioni di ripartire in gennaio», è l’auspicio di Kompatscher. Se i numeri lo consentiranno, dal 7 gennaio programmare la riapertura delle scuole superiori, dello sci, dello sport e dei musei. Se n’è parlato anche a Palazzo Ducale e nella riunione degli assessori regionali ai trasporti. Ammesso che dal 7 gennaio possano tornare in classe gli studenti delle superiori «fino al 75%» (questa la formulazione preferita dalla giunta), serviranno decine di corse di autobus supplementari. Così l’assessore Daniel Alfreider: «Per il rientro delle medie abbiamo organizzato 40 corse in più, con le superiori dovremmo arrivare a 100 corse supplementari per rispettare la riduzione della capienza. Non è affatto facile».

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